Lunedì 23 Dicembre 2024

In Sicilia la direzione del Pd, Raciti congela le dimissioni: guerra per la successione

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PALERMO. Raciti si presenta alla direzione regionale del Pd, la prima dopo la doppia batosta elettorale alle Regionali e alle Politiche, e conferma di voler dimettersi. Ma la strada per la successione al vertice della segreteria dei Dem è lunga. Raciti ha dichiarato all’inizio del dibattito che il suo mandato «è politicamente concluso» ma che le sue dimissioni saranno formalizzate solo quando si avrà chiaro «quale futuro si intende dare al Pd siciliano». Da qui due proposte: «Accettare la richiesta dei renziani di convocare l’assemblea regionale», scenario che inevitabilmente favorirebbe lo scontro fra le correnti, oppure «accompagnare il partito al congresso con una gestione collegiale» in cui entrerebbero il segretario regionale, i segretari provinciali, il presidente dell’assemblea e della direzione. Intanto vanno registrate le tante assenze dei renziani alla direzione, a cominciare da quella di Davide Faraone. E la presenza massiccia dei Partigiani, il correntone trasversale formato da molti dei più giovani intorno ad Antonio Rubino. La direzione si è chiusa con la convinzione di tutti che si sarebbe andati entro qualche settimana alla battaglia in assemblea regionale: un organismo, raramente riunitosi, che conta circa 400 iscritti e che è presieduto da Bruno. Lì le correnti di Faraone e Lupo insieme controllano il 60% circa dei membri mentre Raciti e gli ex Ds si dividono l’altro 40%. Formalmente dunque Lupo e Faraone avrebbero i numeri per prendersi la guida del partito. Ma in serata è arrivato il colpo di scena. Bruno ha annunciato che non convocherà l’assemblea: «Potrei farlo, a norma di regolamento, solo dopo le dimissioni del segretario. Che formalmente non ci sono, sono solo annunciate. Dunque non ci sarà alcuna riunione dell’assemblea». Per Bruno «il Pd è nello stallo». Ma Lupo vuole l'accelerazione:  «Le dimissioni di Raciti ci sono. Ora si convochi subito l'assemblea o un congresso straordinario». Immagini di Piero Longo

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