ROMA. Primo duello tv della campagna elettorale, ed è subito scintille tra Matteo Salvini e Laura Boldrini, al programma Otto e mezzo su La7. Sciarpa bianca e rossa donata in occasione della Giornata contro la violenza delle donne, piglio deciso, tre cartelli ironici con tanto di hashtag: la presidente della Camera ed esponente di Leu parte all’attacco.
È la prima volta che i due, dopo durissimi botta e risposta e attacchi al di là del «politically correct» da parte di Salvini, si vedono faccia a faccia.
Si stringono la mano prima che le telecamere si accendano. Poi, sono scintille. «È incapace e razzista, lo confermo, favorisce un’immigrazione senza controllo e danneggia gli italiani», esordisce Salvini, in giacca e camicia, senza cravatta.
Poi è soprattutto il leader della Lega a evitare toni eccessivi, assumendo un atteggiamento quasi prudente.
La presidente della Camera lo attacca: «I migranti sono la gallina dalle uova d’oro di Salvini, senza di loro la sua carriera politica non sarebbe stata così», sottolinea Boldrini esponendo tre cartelli: il primo con l’hashtag «risorse salviniane», con riferimento alle «risorse boldriniane» con cui Salvini la attaccava per i reati commessi dai migranti; il secondo con un «parole, parole, parole» che rimanda a Mina e ad una politica evanescente; il terzo, più diretto, con la scritta «Donne, non bambole gonfiabile».
Sull'episodio (il paragone tra Boldrini e la bambola), Salvini si scusa non senza un pizzico di sarcasmo - «mi pento e mi dolgo, è il mercoledì delle Ceneri» - salvo poi attaccare la esponente di LeU per la gestione di un Parlamento che ha «dimenticato disoccupati e terremotati». «Io non sono in maggioranza, a lei forse sfugge», replica Boldrini, che sui fatti di Macerata osserva: «è un cattivo maestro, come fa a garantire sicurezza se non garantisce neanche i suoi?».
«Mica sono uno psichiatra», è la replica ironica di Salvini che ribadisce la necessità di espellere tutti i clandestini attraverso accordi con i Paesi di origine e di transito in Africa.
«Salvini, si liberi dall’ossessione dei migranti», è il fendente tracciato quindi da Boldrini, al quale il segretario della Lega risponde mostrando una lettera dell’Inps che riguarda una «ragazza diabetica, cieca, che si vorrebbe mandare in pensione a 40 anni».
Ma più dei contenuti, a tenere banco, è proprio il testa tra due esponenti politici letteralmente agli antipodi. Il primo, come sottolinea Boldrini, che «vuole portare il Paese ai tempi della nonna». La seconda, è l’augurio maligno del leader Lumbard, che «raccoglierà tutti voti degli italiani per le scelte che ha fatto».
L’incontro-scontro finisce, i due escono separatamente. «È andata bene, per anni sono stata inviata dell’Unhcr in tutto il mondo e so che bisogna negoziare», commenta, sorridente Boldrini. Il confronto? «È l'inizio della Quaresima, comincia un percorso di penitenza», sono le parole di Salvini. Che, fuori dagli studi, abbozza un "terzo tempo": «Io parlo di fatti, sono stato nelle Marche e so perché lei si è candidata a Milano...».
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