PALERMO. «Dopo dieci anni la sinistra torna nel Parlamento siciliano, ci torna per restarci, per fare opposizione, per lanciare, a partire dalla Sicilia, una proposta politica che guarda anche al resto del Paese, con lo sguardo rivolto al futuro». Così il leader della lista Centopassi e candidato a governatore della Sinistra Claudio Fava, ha commentato il risultato delle elezioni regionali in Sicilia nella sede del suo comitato elettorale a Palermo.
«Una proposta politica - ha aggiunto - dove tutta la sinistra si ritrova senza sommare le bandiere una accanto all’altra ma con un progetto condiviso. Abbiamo restituito dignità a una storia collettiva per molti inutile».
Fava ha poi osservato: «Sulla presidenza non è stato il risultato che ci saremmo aspettati, ma una settimana fa abbiamo registrato un repentino cambio di rotta con una polarizzazione e una corsa al voto utile che sarebbe stata degna di cause migliori. Certo avremmo preferito maggior rispetto nei confronti degli elettori. Da siciliani non abbiamo gradito come dirigenti del Pd abbiano, con toni esasperati ed esasperanti, abbiano proposto un solo punto: non votare Claudio Fava. Non mi pare che questo abbia portato bene al proprio candidato».
«Non abbiamo mai fatto una campagna contro qualcuno, siamo andati a mani nude con una sola lista. Orlando ha un problema antico, non riesce a governare le proprie sconfitte, questo lo fa dal 1994, lo dico per esperienza vissuta e personale». Così il candidato a governatore della sinistra in Sicilia Claudio Fava risponde, dalla sede del comitato elettorale di Palermo, alle accuse piovute a distanza dal Pd sulle divisioni del centrosinistra. «Il contributo di Orlando a Palermo? - si è chiesto -. Il candidato che lui ha scelto ha preso 9 punti in meno della coalizione, io qualche dubbio me lo porrei, c'è una filiera di errori e omissioni tale che al posto del Pd mi chiederei cosa non ha funzionato a Palermo, che era la città del rettore e del sindaco».
«Non invidio Genovese jr, ha la responsabilità di un’ipocrisia, cioè molti elettori lo hanno votato pensando di votare il padre. Fino a quando la politica sarà la somma di obbedienze, e non per colpa di Genovese jr , ma per chi lo ha votato stando sull'attenti, la Sicilia sarà una terra complicata e disagiata». Lo ha detto Claudio Fava commentando i risultati delle regionali siciliane.
«Ho visto rianimarsi attorno a Musumeci antichi appetiti, ragionamenti del tipo 'riportiamo il tempo perduto, riportiamo i nostri amici', anche questo ci carica di responsabilità in più». Così il candidato della Sinistra alla presidenza della Regione, Claudio Fava, commenta nella sede del suo comitato elettorale a Palermo i risultati che danno Musumeci verso la vittoria. E sul movimento 5s aggiunge: "Da osservatore esterno all’Ars non mi pare che l’opposizione del m5s abbia lasciato tracce straordinarie, il nostro compito è assumerci una responsabilità in più e rivitalizzare la funzione dell’opposizione. Usciamo da 5 anni dove segni visibili di opposizione ne sono arrivati pochi, noi pensiamo che la funzione dell’opposizione sia anche una funzione di governo».
«È stata una scelta loro e non un pregiudizio mio, non era una lista di sinistra o centrosinistra, non era nemmeno una coalizione perché era un insieme di storie politiche divergenti, Crocetta e Orlando che non si parlano da cinque anni hanno fatto una campagna elettorale insieme e ora continueranno a non parlarsi per i prossimi anni. Era questa la coalizione alla quale serviva il nostro apporto? Pensano davvero che se avessimo deciso di andare in soccorso del perdente avremmo sommato i nostri voti a quelli di Micari? È un’idea piuttosto infantile degli elettori siciliani questa». Così Claudio Fava, candidato della sinistra, risponde a margine della conferenza stampa nella sede del suo comitato elettorale alle accuse piovute dal Pd di aver diviso il fronte del centrosinistra.
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