AGRIGENTO. Giocarsi il tutto per tutto in Sicilia, poi si vedrà. Matteo Salvini gioca i suoi jolly nell'ultima settimana di campagna per le Regionali, inaugura un tour in treno per la Sicilia, incontra imprenditori, militanti, politici locali un tempo legati alla destra. E, in chiave governo, esclude a priori le larghe intese con il Pd tentando il M5S.
"Mai un'alleanza con Renzi, Alfano e la sinistra, chiamerei Grillo", sottolinea il leader leghista trovando il secco no del M5S: "Renzi, Berlusconi e Salvini sono tutti nostri avversari", scandisce Luigi Di Maio. Ma, a tenere banco, è anche la tenuta della coalizione di centrodestra.
Silvio Berlusconi e Salvini condurranno una campagna di fatto parallela nell'Isola. L'ex Cavaliere sarà a Palermo mercoledì e il giorno dei morti si presenterà, un po' a sorpresa, a Catania, alle Ciminiere. Con una postilla: per quel giorno è previsto il comizio finale di Salvini proprio in piazza nella città etnea, appena un'ora e mezza dopo il comizio del leader di FI, in programma alle 18.
Salvini apprende la notizia nel corso del suo tour da Trapani a Palermo. "Ma che facciamo, due comizi separati? Se c'è una piazza comune è meglio", sottolinea, per poi comunicare suoi dubbi al candidato unitario Nello Musumeci, con il quale si dice disponibile a spostare di mezz'ora il suo comizio. Ma, almeno per ora, la piazza comune non ci sarà.
Fonti vicine a Berlusconi confermano, in serata, che FI "andrà da sola" come da programma: mercoledì al Politeama di Palermo, poi a Catania. Chissà se la mossa di Berlusconi non sia in qualche modo legata alle frecciate che in queste ore manda Salvini sul tema degli impresentabili. "Fossi in FI avrei detto tanti no", spiega infatti il leader leghista che attacca: "a noi i voti dei mafiosi fanno schifo".
Salvini, nel frattempo, guarda anche all'elettorato grillino presentando la Lega come formazione "trasparente" tanto e più del M5S ("a Bagheria hanno 22 indagati", sottolinea) ma con, alle spalle, le "buone gestioni del Nord". Anche perché la partita sarà tutta tra Musumeci e Cancelleri. E dalle parti del M5S lo sanno. "Salvini cerca di rifarsi una verginità politica ammiccando ancora ad un'alleanza", attacca Di Maio mentre Grillo pubblica un video in cui il referente palermitano della lista Noi con Salvini, Francesco Vozza, sottolinea: "vedo tanto schifo in questa coalizione. Sono davvero impresentabili".
Parole che Vozza poi smentisce spiegando che la sua video intervista è stata tagliata. Schermaglie, malintesi che, inevitabilmente, si ripercuoteranno nel post-voto in Sicilia. Un post-voto dove il sodalizio Salvini-Berlusconi continua a mostrare crepe. "Antonio Tajani sarebbe un ottimo premier, Gentiloni è un gentiluomo e dinamico", sono le parole con cui Berlusconi non riduce le distanze con la Lega mentre Salvini, nel suo tour di 9 ore tra treno e autobus, non lesina attacchi, proprio dalla sua città natale, ad al leader di Ap Angelino Alfano: "se fossi siciliano mi vergognerei di lui". "Salvini vuole il Sud e il governo con Grillo, è un estremista e "nuddu si pighia, se non s'assumighia'", replica Alfano. E l'impressione è che, mai come oggi, il ministro degli Esteri abbia ragione.
immagini di Marcella Chirchio
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