PALERMO. "Alle aziende dico: venite a creare posti di lavoro in Sicilia". Nell'intervista a Giacinto Pipitone, il premier Matteo Renzi annuncia le misure del governo per l'occupazione al Sud. "Abbiamo messo 730milioni di euro, che sono quelli della decontribuzione per il 2017. Gli incentivi del jobs act solo per il Mezzogiorno saranno confermati integralmente. Le imprese che scelgono di assumere al Sud hanno la decontribuzione totale come il primo anno del Jobs act. E' una importantissima scelta che abbiamo fatto per il 2017". Il premier ha chiuso la sua due giorni in Sicilia annunciando gli sgravi per le aziende ma anche una serie di interventi per le strade. "Per troppo tempo c'è stata grande attenzione per il Nord e scarsa attenzione per il Sud - ha detto Renzi a Caltanissetta nel suo intervento alla cerimonia di firma dell'accordo tra Anas e Regione -, questo 'combinato disposto', una parola che va tanto di moda per ora, ha portato la Sicilia a ritardi fortissimi e carenza occupazionale". Quasi 500 milioni sono stati sbloccati per le strade siciliane. "Abbiamo dovuto sistemare le opere pubbliche rimaste a metà. Oggi i 470 milioni di euro sbloccati sono un passo avanti gigantesco sulle strade di questa Regione. Non sono l'unico passaggio". Renzi lo ha detto nel cantiere della statale Agrigento-Caltanissetta. "E' come se la Bella addormentata si fosse svegliata, non c'è stato bisogno del bacio del principe Delrio, non di un investimento particolare ma di serietà e rigore", sottolinea. GLI SGRAVI E I FONDI PER IL SUD. Per dare impulso al Mezzogiorno, la cui ripresa, secondo il premier, consentirà "all'Italia di avere la leadership in Europa", il governo mette sul piatto la decontribuzione totale per le imprese che nel 2017 assumeranno al Sud e investimenti per le opere pubbliche. Il Sud che "arranca" ma che ha "grandi risorse per potere riemergere" è il leit-motiv della full-immersion del premier in Sicilia: un tour di due giorni, con al fianco il sottosegretario Davide Faraone, per incontrare manager, imprenditori, agricoltori, accademici, professionisti e lavoratori. Da Catania a Palermo, Renzi spinge sull'acceleratore chiamando a raccolta le categorie sociali per fare "sistema", spiegando che il referendum costituzionale rappresenta, in questo schema di progetto, "un'opportunità per il Paese" non solo contro "la casta e i privilegi" ma soprattutto per dare slancio "al futuro dell'Italia". "Abbiamo sprecato tempo perché qualcuno ha pensato di far vincere la cultura dell'austerity e quindi ha dimezzato gli investimenti pubblici in Italia, con un ragionamento filosofico suicida che ha portato la riduzione di 20 miliardi di finanziamento" argomenta il premier. "Non lasceremo che il Paese commetta gli errori del passato quando si è deciso di tagliare sulle opere pubbliche, tagliando il suo futuro, la sua possibilità di crescita", avverte. "Se riusciremo a far ripartire il Sud saremo nelle condizioni di diventare la locomotiva dell'Europa", è il refrain di Renzi. Perché "per troppo tempo c'è stata grande attenzione per il Nord e scarsa attenzione per il Sud, questo 'combinato disposto', una parola che va tanto di moda per ora, ha portato la Sicilia a ritardi fortissimi e carenza occupazionale". Per il premier oggi "abbiamo due Italie: una che cresce in termini di posti di lavoro, cioè il Nord, e una che continua ad arrancare, cioè il Sud. I numeri sono 656 mila posti di lavoro in più con il jobs act, 700 mila inattivi in meno e la cassa integrazione che crolla; ma a fronte di questi tre numeri dobbiamo registrare un'assurda differenza tra Nord e Sud". "I soldi ci sono - assicura - gli alibi stanno a zero: abbiamo rimosso tutti gli ostacoli. Qui ci sono i soldi, altri 470 milioni vengono liberati per le infrastrutture". Fondi nuovi che il premier annuncia nel corso di un sopralluogo nel cantieri della statale Agrigento-Caltanissetta. "C'è stata una cultura in Italia, e in alcuni casi c'è ancora, per cui se ci sono problemi sugli appalti si arrestano le opere, io sono dell'opinione che se ci sono problemi sugli appalti si arrestano i ladri ma i lavori bisogna mandarli avanti". E ancora: "C'è necessità di investire sui porti e sull'economia del mare ingiustamente tagliuzzata negli anni passati. E' come se la Bella addormentata si fosse svegliata, non c'è stato bisogno del bacio del principe Delrio (il ministro), non di un investimento particolare ma di serietà e rigore". E di fronte alla platea di agricoltori, a Palermo, annuncia: "venerdì manderemo a Bruxelles il decreto sull'etichettatura del grano". Immagini di Salvatore Militello