PALERMO. "Il nuovo disegno di legge che disciplina il settore della formazione professionale, a differenza della precedente, non tutela i lavoratori". A sostenerlo, come si può vedere dalle immagini di questo video, è il vice presidente vicario dell'Ars, Antonio Venturino, che ha tenuto stamattina una conferenza stampa sul disegno di legge n. 814, che istituisce il nuovo sistema regionale di istruzione e formazione professionale in Sicilia. “E’ un disegno di legge che va contro gli interessi dei lavoratori, ha alcuni passaggi che configgono con le norme comunitarie e che propone dei cambiamenti apparenti, ma che potrebbe nascondere non poche insidie e che non sembra rappresentare quella svolta tanto decantata dal Governo Crocetta per affrontare e risolvere il complesso problema della formazione professionale in Sicilia”, ha affermato Venturino. “Il Governo Crocetta – ha aggiunto Venturino - come il precedente Governo Lombardo, non vuole puntare ad un vero sistema regionale di formazione professionale efficiente, permanente ed effettivo che riesca a formare i giovani e le eccellenze della nostra Regione, per lo sviluppo territoriale di cui la Sicilia ha un grandissimo ed urgentissimo bisogno. Infatti, permangono ancora tutte le debolezze delle attività di programmazione e controllo. Inoltre, esso si connota per l’assenza di un collegamento sistematico tra programmazione della formazione e fabbisogni formativi e professionali dei territori. E tutti sanno bene che la formazione professionale è un crocevia di interessi e bisogni insoddisfatti che questa proposta non intende assolutamente affrontare e dipanare. Sarebbe bastata semplicemente la completa attuazione della legge 24/76 che ha istituito la formazione nella nostra Regione e acui si è ispirata la successiva legge quadro nazionale 845/78”. “In questo disegno di legge il cui testo è stato approvato dalla Commissione Lavoro all’unanimità – ha sottolineato Venturino – viene attribuita ai Liberi consorzi comunali e alle Città Metropolitane, la possibilità di organizzare attività di formazione non affrontando il problema fondamentale delle risorse e dal punto di vista legislativo non esiste alcun riferimento, né coordinamento con la legge regionale 4 agosto 2015 n. 15 che disciplina le funzioni proprie attribuite ai Liberi consorzi e alle Città Metropolitane. A questo punto – ha aggiunto Venturino - occorre vigilare affinché questo passaggio di funzioni non si traduca, ancora una volta, nell’ennesima moltiplicazione di ruoli e posizioni appannaggio della politica clientelare che ha già creato tantissimi danni al settore in Sicilia”. C'è la possibilità che venga abolito l’Albo degli operatori della Formazione professionale in Sicilia. Ma su questo punto è intervenuto il presidente della Commissione Lavoro, Marcello Greco, che ha assicurato che “l’Albo non sarà abolito e che c’è un emendamento specifico a tal proposito che salvaguarda l’Albo fino ad esaurimento. Il testo tornerà in Commissione – ha aggiunto Greco – e siamo pronti a rivedere i punti che non vanno, se è il caso faremo nuove audizioni dopo un percorso che è già durato due anni e mezzo nel quale sono stati sentiti i Rettori delle Università, i direttori dell’Ersu, i sindacati e i rappresentanti degli enti, ma siamo pronti a fare altre audizioni”. Immagini di Marcella Chirchio