ROMA. Concitato botta e risposta tra Matteo Salvini e Antonello Venditti a «Ballarò». Il leader della Lega rivendica il risultato elettorale e insiste sul fatto che il Carroccio ha preso voti perchè la gente vuole che si parli di lavoro e di legge Fornero. Ma è sulle «ruspe» disegnate sulla maglietta nera di Salvini che i due si attaccano. Il cantante chiede «Ruspe in azione su chi e contro cosa?» ricordando all'eurodeputato che lui vive grazie ai soldi degli italiani e non di un vero lavoro. E il leader leghista ribatte che non è «svuotando l'Africa che si risolve il problema» perchè è «un insulto parlare ancora di campi rom nel 2015». A questo punto interviene anche Matteo Orfini (Pd) che ricorda come i campi rom vennero «realizzati da Maroni e Alemanno».
Ma dopo un po' tra Salvini e Venditti torna il sereno. «Quello che dice Salvini ha una sua concretezza - osserva il cantante riferendosi soprattutto alla proposta di cancellare la legge Fornero - molte cose che sostiene sono condivisibili». «Solo - aggiunge - vorrei chiedere a Salvini se è un cattolico, se è uno che crede in Dio». Il leader della Lega sorride e dopo aver riconosciuto a Venditti di «aver fatto delle vere opere d'arte» con le sue canzoni, ammette: «Porto mio figlio ogni tanto ad accendere una candela nella chiesa vicino casa, ma vorrei essere più credente, più praticante» e invece «da buon divorziato non credo di essere un grande cattolico». Ma non crede che sia dalla disponibilità all'accoglienza degli stranieri che si possa misurare la religiosità di qualcuno perchè, afferma, «chi scappa dalla guerra è mio fratello e lo accolgo», mentre per «chi entra come clandestino in Italia» non «è la stessa cosa».
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