PALERMO. "Pronto soccorso ridotti a 'lazzaretti', servizio del 118 allo sbando e senza guida, ospedali non attrezzati in modo adeguato con le nuove tecnologie, siciliani che continuano a preferire ricoveri fuori dall'isola con la mobilità che costa alle casse pubbliche 220 milioni all'anno, riforma sanitaria mortificata con i piccoli ospedali ridimensionati, manager nominati dopo un anno e mezzo di ritardi e polemiche con gli ospedali Policlinico e Cannizzaro di Catania ancora scoperti, fondi dello Stato per l'edilizia ospedaliera pari a 700 mln non spesi, caso Humanitas con la condanna della Regione "e l'assessore Borsellino non solo smentita ma sbugiardata".
Sono alcuni dei motivi per i quali Forza Italia ha deciso di presentare una mozione di censura nei confronti dell'assessore alla Salute, Lucia Borsellino, invitandola contestualmente alle dimissioni. "Da sette anni Borsellino, prima da tecnico poi da dirigente generale e ora da assessore, governo la sanità. Il suo percorso è stato fallimentare, si faccia da parte dando spazio ad altri", dice il capogruppo di Fi all'Ars, Marco Falcone, che assieme al deputato forzista Vincenzo Figuccia, ha spiegato le ragioni dell'atto parlamentare, che "nasce dal soffocamento del dibattito d'aula a opera del presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone che violando il regolamento ha impedito di discutere in aula sulle crepe del sistema sanitario, al di là della vicenda della piccola Nicole, morta perché non si trovava un posto disponibile di rianimazione infantile a Catania". "La sanità è allo sfascio - sottolinea Falcone - non lo dice solo Fi ma lo dicono anche la Cgil, che non è certo un sindacato di centrodestra, e i presidenti degli ordini dei medici della Sicilia".
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