MILANO. Una serata al lavoro per i sogni: così Renato Zero ha aperto il 2017 dei grandi concerti milanesi nella prima di 4 date del suo tour in programma al Forum di
Assago (in replica domani e martedì).
In un'arena gremita di 'sorcini' di ogni generazione il cantautore ha messo in scena
uno spettacolo di quasi tre ore e mezza che, fin dalla scenografia a forma di cantiere e dal costume da operaio glitterato con tanto di caschetto con cui si è presentato, ha voluto comunicare il messaggio di un instancabile ma gioioso lavoro.
Da cantautore-operaio Renato Zero si è raramente risparmiato in una lunga scaletta, ormai rodata in questo tour invernale nei palazzetti, che ha unito l'impegno dell'ultimo album 'Alt' con la fantasia e il sentimento dei classici di una storia quarantennale. Ad accompagnarlo sul palco una band di 8 elementi, le voci dei Neri Per Caso (al centro della scena anche con un loro brano, 'Lune per noì) e l'Orchestra Filarmonica della Franciacorta diretta dal maestro Renato Serio che già aveva arricchito gli arrangiamenti nella tripla serata di giugno all'Arena di Verona.
Un ospite d'eccezione della serata di ieri è stato Eros Ramazzotti, che prima ha duettato con l'artista definito da lui stesso «maestro» sul brano 'Favola mia', e
quindi gli ha tributato un omaggio interpretando con i Neri Per Caso un classico degli anni '70 come 'Mi vendo'.
E se l'incontro sul palco dei due artisti romani è stato applaudito anche nei momenti di simpatico dialogo fra i due, il contatto tra Renato Zero e il suo pubblico ha punteggiato tanti momenti della serata: ora con canzoni come la classica 'Amico' affidata per intero alle voci di migliaia di 'sorcinì, ora con messaggi aperti contro la classe politica («Vergognatevi voi che non fate una mazza e legiferate per le vostre casate») o contro il mercato discografico («Signori che fate merce della nostra musica, attenzione quando arrivano gli stranieri perchè la qualità di quanto ci spediscono il più delle volte è scadente»), Renato Zero dedica i suoi pensieri oltre che le sue canzoni al pubblico.
Il messaggio impegnato e sobrio del tour, simboleggiato anche dai costumi sobri (tranne una comparsa delle orecchie da sorcio in 'I figli della topa'), è passato anche dai momenti teatrali di Glitter, personaggio interpretato dal cantante e attore Luca Giacomelli Ferrarini. con i suoi interventi ha commentato le liriche di Zero e rappresentato un'eredità della 'Zerofollia' da interpretare non come uno
scimmiottamento ma come un'ispirazione alla libertà.
«Il mio augurio è farvi andare a letto senza pensare a tutta questa crudeltà e prevaricazione - dice verso la fine del concerto Zero - per farvi fare sogni sereni che vi diano la possibilità di essere pronti all'indomani: la vita è vostra e di nessun altro».
Così, in uno scambio empatico continuo, tracce amate come 'Più su' e 'A braccia aperte' hanno scaldato in modo particolare il pubblico milanese, che ha spesso abbandonato le sedie del parterre e degli spalti per saltare e cantare con il proprio idolo, fino al tripudio finale sulle note di 'Il cielo'.
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