Lunedì 23 Dicembre 2024

Quando il sacro incontra il profano: Gucci sfila a Westminster

LONDRA. Sacro e profano sotto i severi porticati gotici dell'abbazia di Westminster. Uno dei luoghi simbolo della Londra anglicana apre le porte a Gucci, icona della moda made in Italy, per la sfilata della collezione Cruise 2017. Evento improntato a un glamour un po' particolare, con ospiti e celebrità allineati lungo tre dei quattro lati del chiostro a osservare modelle e modelli: in un alternarsi di atmosfere rarefatte, da tempio religioso, e fantasmagorie 'meticce' di colori, disegni, lustrini, di vecchio e nuovo. Uno show nel segno di Alessandro Michele, l'eccentrico stilista romano del quartiere di Montesacro che un anno e mezzo fa è subentrato a Frida Giannini in veste di direttore creativo della doppia G, rivoluzionando lo stile della maison e non solo. Quindi tonalità vivaci, accostamenti arditi, sfoggio di materiali di lusso accanto a scampoli da baule della nonna. Un cocktail istrionico, che alla fine strappa anche il plauso della platea londinese dopo aver fatto bingo con la critica nei mesi scorsi. Per lui, lo ha spiegato ai giornalisti, Westminster non è d'altronde solo un onore senza precedenti per uno stilista: «E' un pezzo di energia di questa città, qualcosa che il mondo moderno ha dimenticato». Energia che sull'insolita passerella claustrale di questo grigio inizio giugno londinese esplode in un caleidoscopio. A rendere giustizia al contesto sacro del luogo è il coro di voci bianche della Schola Cantorum di Westminster, che intona con le cadenze del canto gregoriano dapprima la celebre ballata 'Scarborough Fair' e poi tutta una serie di inni. Quasi a contrasto con gli arancione, i rosa, i giallo, i turchese che - da soli o affiancati - fanno brillare vestiti, gonne, giacche, persino pellicce. Non manca qualche abito nero see through, talora ingentilito da fiocchi bianchi, ma a prevalere sono colori e disegni: floreali, geometrici, con animali stampati, con il marchio bene in vista o la scritta in inglese 'Blind for Love', a ricordare il classico 'L'aveugle par Amour'.

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