ROMA. Il più ispirato è Bob Dylan, seguito dai due ex Beatles John Lennon e Paul McCartney: sole, pioggia, tempeste e pioggia e il meteo in generale sono infatti protagonisti molto frequenti delle loro canzoni e di tutta la pop music. Uno studio inglese coordinato da Sally Brown, dell'università di Southamptonm, ha scoperto infatti che oltre 750 canzoni della pop music fanno riferimento al tempo e alla meteorologia. Nella ricerca, pubblicata sulla rivista Weather, sono stati analizzati i testi delle canzoni, i generi musicali, le chiavi e i collegamenti a specifici eventi metereologici. I più citati sono sole e pioggia, ma spesso le canzoni menzionano più di un evento meteo, come Stormy di Cobb e Buie, che ne cita ben 6. Oltre 900 cantautori o cantanti hanno scritto o cantato il tempo. E a dimostrare quanto sia popolare in questo genere di musica, basti pensare che compare nel 7% delle 500 migliori canzoni di tutti i tempi, secondo la classifica stilata nel 2011 dalla rivista Rolling Stone. «Siamo rimasti sorpresi di quanto spesso il tempo sia 'raccontato' nella musica pop - commenta Brown - dalle semplici analogie fino ad essere l'argomento della canzone, come 'Blowin' in the wind' di Bob Dylan, o 'Bus Stop' degli Hollies». Non mancano poi canzoni ispirate da eventi specifici, come la celebre 'Here comes the Sun' del 1969 di George Harrison, che trae spunto da uno dei primi giorni di primavera dopo un lungo, freddo e solitario inverno. I riferimenti al cattivo tempo nella pop music sono più significativi negli Stati Uniti durante i più burrascosi anni '50 e '60, rispetto ai più quieti anni '70 e '80. Sono invece una trentina gli artisti, conclude lo studio, i gruppi e compositori il cui nome è legato al tempo, tra cui i Wet Wet Wet, The Weather Girls e KC and the Sunshine Band.