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Whiplash, talento e ossessione a ritmo jazz

ROMA. L'incontro/scontro fra un talentuoso giovane batterista jazz e un insegnante spietato (J.K Simmons), diventa una miscela esplosiva in Whiplash, nelle sale italiane dal 12 febbraio con Warner Bros. Il dramma indipendente di Damien Chazelle, dopo il Gran premio della giuria e il Premio del pubblico vinti al Sundance 2014, ha conquistato cinque nomination agli Oscar 2015, comprese quelle come miglior film e l'attore non protagonista per J.K Simmons, già vincitore del Golden Globe.

Chazelle, classe 1985, per convincere i produttori a finanziare Whiplash, girato in soli 19 giorni, aveva raccontato due anni fa in nuce la storia in un corto dallo stesso titolo (sempre con J.K Simmons nel ruolo dell'insegnante, mentre il batterista era interpretato da Johnny Simmons), a cui era andato il premio della giuria per i cortometraggi al Sundance 2013.

Alla base c'è l'esperienza del regista da adolescente come batterista in un'orchestra jazz liceale diventata famosa a livello nazionale tanto da esibirsi a due cerimonie di insediamento del presidente degli Stati Uniti e al JVC Jazz
Festival di New York.

''Ci sono molti film sulla gioia della musica - spiega Chazelle nelle note di produzione -. Ma come giovane batterista in un'orchestra jazz liceale simile a quella di un conservatorio, l'emozione che provavo di più era diversa: paura. Paura di perdere una battuta, di perdere il tempo, e soprattutto, paura del mio direttore d'orchestra. Con Whiplash volevo fare un film sulla musica che sembrasse un film di guerra o di gangster, con gli strumenti al posto delle armi, parole che sembrassero violente come pistole e dove l'azione non si dispiegasse su un campo da battaglia ma nella sala prove di una scuola, o sul palco di un concerto''.

Teatro dello scontro nel film è l'immaginario conservatorio Schaffer di New York, dove il 19enne Andrew Meiner (Teller), che sogna di entrare nel gotha del jazz, come il suo idolo Buddy Rich, viene notato dal dittatoriale, spietato e violento Terence Fletcher (J.K Simmons, 'veterano' del cinema e della tv Usa)
insegnante e direttore dell'orchestra jazz della scuola. Andrew, inizialmente motivato da Fletcher, si ritrova, nel preparare pezzi complessi come Whiplash o Caravan, suo bersaglio preferito, in una guerra di nervi che porta il ragazzo a non pensare ad altro che alla musica, esercitandosi per ore fino a farsi sanguinare le mani, e mettendo anche a rischio il suo equilibrio psicologico.

Un training feroce alla ricerca della grandezza ad ogni costo, che Fletcher applica citando un aneddoto nella vita del grande Charlie Parker. Quand'era 16enne, nel 1936, durante una sua esibizione in un club di Kansas City, il sassofonista fu quasi colpito alla testa dal piatto che gli lanciò il batterista Jo Jones (sul fatto in realtà i racconti discordano, secondo alcuni il piatto fu solo fatto cadere in terra, ndr) come gesto di sprezzo. Un'umiliazione che avrebbe spinto Bird ad esercitarsi senza sosta e porre le basi della sua leggenda.

Simmons è contento che il film ponga domande sui limiti in queste circostanze, senza fornire risposte: ''Questo tipo di continuo abuso può essere necessario se stai addestrando i Navy Seals, non so se può essere appropriato in una scuola di musica. Ma esiste e può essere produttivo'' ha detto.  Chazelle per il ruolo di Andrew ha sempre pensato a Teller, 24enne in piena ascesa (lo vedremo presto anche, fra gli altri, in Insurgent e nel reboot dei Fantastici 4, ndr), avvantaggiato anche dal saper già suonare la batteria. Tuttavia per sembrare credibile nel suonare il jazz, l'attore si è esercitato per due mesi quattro ore al giorno: ''Per me - ha spiegato - questo principalmente è un film sulla capacità di motivare e sulla determinazione. E' girato quasi come un film di boxe''.

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