ROMA. «Stiamo vivendo un nuovo inizio, il secondo tempo di questa partita che è la nostra storia musicale. E come quando abbiamo cominciato, torniamo a suonare nei club, a contatto con il pubblico, per gasarci e caricarci». Federico Zampaglione, anima e voce dei Tiromancino, tornati nei mesi scorsi con un nuovo album (Indagine su un sentimento) dopo un lungo periodo di silenzio in cui l'artista si è cimentato soprattutto con il cinema, presenta il tour, al via l'8 dicembre con Londra a fare da apripista, dopo i 4 concerti sold out al Blue Note di Milano. «Abbiamo sempre suonato all'estero. Ci sono tanti italiani che hanno voglia di sentire musica di casa - spiega ancora Zampaglione - e così abbiamo deciso di partire dalla Gran Bretagna. Una sorta di data zero, a ritmo molto rock». Dopo Londra, sono sette le date in programma: Civitanova Marche il 19 dicembre, Modena il 27, Marghera (VE) il 28, Mosciano (TE) il 2 gennaio, Cesena il 3, Brescia il 24, Napoli il 31. Spicca l'assenza di Roma, città natale del gruppo. «C'è stata già la rivolta sui social, ma per la nostra città stiamo preparando un evento speciale in primavera, quando partirà anche il tour nei teatri. I club sono una sorta di sfizio», tranquillizza il musicista che non nasconde di aver avuto la necessità di allontanarsi dalla musica per un certo periodo e di misurarsi con altro. «Abbiamo raggiunto tanto, in un tempo molto ristretto. Tutto e subito. Avevo bisogno di riflettere». Nel tempo di disintossicazione dal mondo delle note si è dedicato, con successo, all'horror: «Una passione, ma che mi è servita anche per la musica. Per tradurre il suono in immagine e viceversa. Il ritorno dei Tiromancino è stato comunque spontaneo e voluto, non un'operazione commerciale. Nel periodo della nostra assenza il mercato discografico è anche molto cambiato, ma l'accoglienza è stata comunque delle migliori: non ci hanno trovato bolliti.