«Siamo pronti, anzi prontissimi. A
bomba. Non vediamo l'ora di salire sul palco, l'attesa ci sta
logorando». Kekko Silvestre, l'inconfondibile voce dei Modà, non
nasconde l'impazienza per il debutto stasera all'Olimpico di
Roma, la prima volta della band in uno stadio. Il 19 luglio,
poi, si replica a «casa», a San Siro. «Paura? La paura serve
sempre. Ti tiene concentrato. Quello che temo è l'onda d'urto
che ci travolgerà sul palco. Ma è come l'adrenalina quando sei
sulle giostre. Quando scendi, non vedi l'ora di fare un altro
giro», confessa in un momento di pausa dalle prove.
Per lanciare il minitour negli stadi, i Modà, nelle settimane
scorse, avevano realizzato un video in cui erano vestiti da
gladiatori. «L'idea è nata pensando al fatto che avremmo cantato
a Roma. Ma non è legato al fatto di domare i "leoni" del
pubblico. Il gladiatore rappresenta piuttosto l'artista e l'uomo
che è sempre in lotta per raggiungere i propri obiettivi.
Rappresenta il nostro percorso, le difficoltà contro le quali
abbiamo combattuto per arrivare fino a qui».
L'idea di esibirsi all'Olimpico e a San Siro non è comunque
arrivata per caso, ma dopo 5 sold out al Forum di Assago e
quattro al Palalottomatica di Roma. «Per i Modà la normalità
sono i live nei palazzetti. Ma questo è un evento, un altro
passo nella nostra carriera: in fondo è un concerto come un
altro, solo in uno spazio più grande. Un punto di arrivo, certo,
ma anche un passaggio. Anche se dopo gli stadi non c'è molto
altro. Forse il paradiso», scherza il frontman della band che
poi aggiunge «il nostro obiettivo è migliorarci sempre».
Lo show, annuncia Kekko che per lo stadio ha dovuto
affrontare una impegnativa preparazione atletica, «sarà potente,
energetico, adrenalinico, romantico, nostalgico, pop, rock.
Insomma sarà tutto, comprese tante sorprese. Ci saranno 40
brani, 25 per intero, poi 3 medley, perchè è un viaggio musicale
nella nostra carriera: tutti i dischi gridano vendetta». Molti
anche gli ospiti che affiancheranno i Modà in questa avventura:
Francesco Renga, Pau Donès degli spagnoli Jarabedepalo, i
Tazenda e Bianca Atzei. Ad aprire gli show i Dear Jack, band
rivelazione dell'anno. «Abbiamo deciso di dargli questa
opportunità perchè ci siamo ricordati di quando avevamo noi 20
anni e di come sarebbe stato bello se qualcuno ce l'avesse
offerta».
Kekko non nasconde l'idea di poter replicare in futuro
l'esperienza dei grandi spazi, ma assicura che non sarà a breve.
Dopo un 2013 segnato dal successo dell'album Gioia e del Gioia
Tour, che ha collezionato oltre 300 mila presenza, e un 2014 che
ha visto il gruppo debuttare in Europa e negli Stati Uniti e
atteso ora alla prova Olimpico-San Siro, i Modà si prenderanno
una pausa. «Torneremo nel 2016 con un nuovo disco e un nuovo
tour, ma ora ci riposiamo», spiega ancora il cantante. Ma a
stare con le mani, o meglio con gli strumenti in mano non ci
sanno stare. «Magari torniamo a suonare all'estero. Ci è
piaciuto. Vorremo esplorare il Sud America e l'est Europa, anche
per capire dove e come lanciare i nostri dischi fuori
dall'Italia. Insomma, andiamo a seminare».
L'ultima battuta è riservata all'imitazione che gli ha
riservato il programma comico Made in Sud su Raidue. «Mi fa ridere
- dice l'artista -, mi piace l'ironia e non mi offendo e prima o
poi, a sorpresa, mi presenterò sul palco del programma».
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