È certamente una scommessa quella per cui nel nuovo millennio un kolossal biblico può attrarre legioni di spettatori come al tempo di Cecil B. De Mille e dei «10 comandamenti». Ma la scommessa del barbuto Noè incarnato da Russell Crowe ha certamente messo in allarme la maggior parte delle distribuzioni che hanno preferito girare al largo in questo fine settimana. Le alternative ci sono, ma forte degli oltre 100 milioni di dollari già incassati nel mondo, Noè e la sua arca muovono alla conquista dell'Italia, incuranti di critiche alterne e di qualche perplessità storico-biblica. In un mondo devastato dalle guerre e gli odi, Dio sceglie un uomo saggio, con figlie e rovelli interiori per dare una lezione al genere umano. È una lezione terribile che sterminerà tutti coloro che ancora possono peccare e obbligherà Noah a salvare solo gli animali e la sua famiglia. Un cineasta visionario e poco ortodosso come Aronofksy accetta la sfida degli studios e mette in scena un grande spettacolo irto di effetti speciali che certo aveva sempre sognato da bambino e poi da spettatore. Le sorprese non sono molte, ma Russell Crowe presta al personaggio la sua prorompente fisicità. Nota curiosa: alla prima proiezione in Inghilterra la sala è stata evacuata per inondazione. Un segno dal cielo? In queste immagini, il trailer del film.