Martedì 07 Maggio 2024

McCartney all'Arena di Verona tra chicche e standing ovation

Parte con una standing ovation, ma sarà solo una delle tante, l'unica e straordinaria tappa italiana di Sir Paul McCartney che con il suo Out There! Tour ha toccato l'Arena di Verona facendola letteralmente esplodere. Una serata ricca di chicche per i fan italiani e omaggi a John Lennon e George Harrison, ai quali il pubblico dell'Arena ha dedicato due lunghe standing ovation. «Buonasera siete tutti matti», dice nella nostra lingua..., «ok, stasera proverò a parlare un po' di italiano...», aggiunge rivolgendosi ai fan impazziti il baronetto in jeans neri, camicia bianca e stivaletti che per Paperback Writer impugna «la chitarra che usavo quando incidevo dischi negli anni sessanta, ci sono molto affezionato», spiegherà ai fan. «Ho scritto questa canzone per mia moglie Nancy», dice ancora in italiano, prima di intonare My Valentine. Il leggendario musicista di Liverpool, in una Verona bagnata, è riuscito a ricreare la magica atmosfera che solo i Beatles riuscivano a creare e che aveva già avvolto il suo concèrto al Colosseo nel 2003. Nessuno prima di lui si era esibito in un concerto rock all'interno dell'anfiteatro Flavio. E stasera il suo debutto all' Arena di Verona è stato accolto con particolare entusiasmo ed emozione da gente venuta da tutta Italia e dall'estero («come me», dice ironico). Non mancano pezzi dei Wings come Band on the Run e Live and Let Die, e classici come Hey Jude ed Eleanor Rigby, The Long and Winding Road, Lady Madonna e Let it Be, cantati all'unisono dal pubblico adorante. Tutti a ballare con Obla di Obla Da, e con Mother should know sugli schermi arrivano le immagini di tante mamme, comprese Lady Diana e Michelle Obama.

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