Un avvio tra le contestazioni, il
gelo, poi gli applausi. "Osservato speciale" prima ancora del
suo arrivo al festival di Sanremo, preceduto dall'altolà di
Silvio Berlusconi che lo invitava a «stare lontano dal papa»,
Maurizio Crozza entra all'Ariston proprio nei panni del
Cavaliere. «Ma che figata, non mi sono mai divertito così da
quando Alfano ha detto che il Pdl faceva le primarie»,
esordisce. Ma dal pubblico qualcuno urla "Vai a casa!", poi "No
politica a Sanremo!". Lui si blocca. «La mia non è
propaganda», prova a spiegare. «Fuori!», si sente gridare
ancora. Urla, spiegherà poi in sala stampa Massimo Martelli,
uno degli autori, «riferite a due persone del pubblico che
all'entrata di Crozza hanno subito cominciato a gridare e che
sono state accompagnate nel foyer dell'Ariston dagli inservienti
della vigilanza». La tensione contrae il volto dell'attore, lo blocca, tanto
che tocca a Fabio Fazio intervenire per tentare di placare gli
animi e di convincerlo ad andare avanti. Crozza-Silvio B. si
rivolge anche al dg Rai, seduto in platea: «Ora dico qualcosa
che fa venire uno choc, per esempio che non bisogna pagare il
canone Rai, Gubitosi dove sei? Beccati diecimila euro. Non sono
i miei, sono i vostri». E poi: «Faccio Totò o taglio i fondi
alla scuola pubblica? Per me è uguale. Sono vent'anni che lo
faccio e voi continuare a votarmi. Io questo paese lo odio,
altrimenti perchè avrei proposto il condono? Io questo paese
voglio distruggerlo». Poi intona "Formidable", che per lui fa
rima con "condannable", "ricattable", "impunible", "inevitable"
che non me ne andrò più». Poi Crozza si fa serio. «La verità è che siamo
ingovernabili. Non saremo mai come gli Stati Uniti, rimarremo
sempre come gli Stati disuniti d'Italia». Per qualche secondo
si muove a scatti come il suo Monti-robot, poi tocca alla
parodia di Bersani. Ecco il video della contestazione.
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