Martedì 30 Aprile 2024

La piu' bella del mondo, Benigni in tv spiega la Costituzione

Roberto Benigni torna in tv, su Rai1, con "La più bella del mondo", serata evento sulla Costituzione, ma il monologo iniziale, fulminante, è tutto su Berlusconi. «Volevo parlare di cose belle, ma questo dicembre ci sono state due notizie bruttissime, catastrofiche. Il 21 dicembre c'è la fine del mondo, ma non è la più brutta. L'altra ci ha spappolati tutti: con questa crisi, con tanti italiani che desiderano andare in pensione e non ci possono andare, c'è uno che ci potrebbe andare quando vuole e non c'è verso di mandarcelo». Poi Benigni prende per mano il pubblico in un viaggio attraverso i dodici principi fondamentali della Caostuzione, «modernissima e coraggiosa», e si emoziona nel raccontare il lavoro dei padri Costituenti, da Calamandrei a Dossetti, da Pira a Togliatti, da La Malfa (che chiama per un lapsus Giorgio e non Ugo) a Pertini. Il testo, sottolinea, «ha anticipato l'Onu» e le battaglie per i diritti civili. Benigni si infervora quando parla del lavoro («se non c'è, crolla tutto, la Repubblica e la democrazia»), dell'Italia «una e indivisibile» («dissero a Umberto scrivi, ma era Terracini», spiega, alludendo a Bossi), della laicità dello stato («con i Patti Lateranensi venne dato tutto alla Chiesa, fino all'ultima lira, ma non vogliamo niente indietro»). E si appassiona sulla cultura: «Siamo il paese della bellezza, che ha inventato la sindrome di Stendhal, l'opposto della sindrome di Bondi, per cui crollavano i monumenti, non gli uomini. Berlusconi invece è affetto dalla 'sacra sindrome', perchè si crede Dio». In questo video, uno stralcio della trasmissione.

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