Martedì 19 Novembre 2024

"High hopes", Bruce Springsteen canta la speranza

Bruce Springsteen torna il 14 gennaio con il 18esimo album della sua carriera dal titolo «High hopes». «Stavo lavorando a un disco di brani inediti che fosse tra i migliori dell'ultimo decennio quando Tom Morello, che sostituiva Steve durante le date australiane del tour, ci suggerì di aggiungere "High hopes" alla scaletta dei concerti - ha ricordato il cantante -. Quel brano, scritto da Tim Scott McConnell della band losangelina Havalinas, l'avevo inciso negli anni novanta e durante le prove dei concerti abbiamo preparato il pezzo, spaccando con Tom alla chitarra. A metà tournèe siamo andati a reinciderlo agli Studios 301 di Sydney insieme a "Just like fire would", brano dei Saints, uno dei primi gruppi punk australiani. Tom e la sua chitarra sono diventati la mia musa e hanno portato l'intero progetto a un livello superiore». Il disco, registrato in New Jersey, Los Angeles, Atlanta, Australia e New York City, vede Springsteen collaborare con i membri della storica E Street Band, con il grande chitarrista Tom Morello e molti altri musicisti. «Alcune di queste canzoni (American skin e Ghost of Tom Joad), le avevo già presentate dal vivo, ho pensato che fossero tra i pezzi migliori che io abbia scritto e meritavano una registrazione con tutti i crismi - ha spiegato -. Anche "The wall" l'ho suonata in concerto e rimane un brano a me molto caro. Il titolo e l'idea sono di Joe Grushecky, ma il brano è nato dopo che io e Patti abbiamo visitato il Vietnam Veterans Memorial a Washington: si ispira ai miei ricordi di Walter Cichon, uno dei primi grandi rocker della costa del New Jersey che, insieme al fratello Ray, capitanava la rock band Motifs, fonte di ispirazione per me e per tanti giovani musicisti in attività nella zona centrale del New Jersey negli anni sessanta. Sebbene il mio personaggio sia un marine, Walter in realtà era nell'esercito e risultò disperso durante le operazioni in Vietnam nel marzo 1968. Mi manca ancora». Queste canzoni sono diventate un disco e dimostrano coesione e curiosità verso il nuovo, indossano le ferite del passato e la speranza che risiede nel futuro.

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