"Un fantastico via vai" del titolo del
film di Natale di Leonardo Pieraccioni non è altro che quello che
in genere succede in una casa abitata da quattro studenti fuori
sede. Nel film c'è appunto il racconto di generazioni a
confronto e, soprattutto, della bellezza dei venti anni.
Protagonista, Arnaldo Nardi (Pieraccioni) cinquantenne sposato
con Anita (Serena Autieri) con due figlie adolescenti che, per
un fraintendimento, viene considerato fedifrago dalla moglie e
cacciato di casa.
Arnaldo andrà, quasi per caso, ad abitare con quattro giovani
studenti scoprendo la bellezza dei venti anni e di quella
gioventù. Insieme a lui Camilla (Marianna Di Martino), una
catanese che ha lasciato la Sicilia incinta; Edoardo (David
Sef), ragazzo di colore, fidanzato con una ragazza che ha il
padre imprenditore e ultrarazzista (Giorgio Panariello); Marco
(Giuseppe Maggio) che è costretto a fare medicina, ma non
sopporta la vista del sangue e Anna (Chiara Mastalli), bella e
facile ad innamorarsi di adulti e giovanissimi e che ha come
padre Massimo Ceccherini confusionario investigatore privato. Nel film, prodotto da Levante e Rai Cinema, anche due sbandati
amici di Arnaldo, ovvero Giovannelli (Maurizio Battista) ed
Esposito (Marco Marzocca).
Che succede in quell'appartamento di studenti? Succede che
Arnaldo si avvale e si nutre dell'energia dei venti anni, mentre
a loro volta i ragazzi della sua esperienza di uomo rimasto un
po' ragazzo.
«Il film nasce anche dai tanti incontri fatti da me
all'università con dei ventenni a cui voglio bene per la luce
che hanno negli occhi. Così - ha spiegato oggi in conferenza
stampa Pieraccioni - quando vengo buttato fuori casa da mia
moglie, vado a vivere con dei studenti, ed entro come in una
macchina che torna indietro nel tempo». Il fatto è ribadisce:
«i giovani sono uno tsunami di emozioni. Una cosa che ha
ricordato i miei venti anni che hanno fatto sì che Carlo Conti
decise di non fare il bancario, io di non fare il magazziniere e
Panariello, il disoccupato».
Dice Panariello del fenomeno Zalone: «lui è fortissimo
iper-efficace. Lo avevo visto in tv e mi ricordo lo chiamai per
un film» mentre della concorrenza di Natale «temo, su tutti,
Lo Hobbit anche perchè è brutto e così io lo contrasto con
Ceccherini».
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