Il sapore delle favole rende tutti bambini. Anche quando non lo si è più. Ci sono i "cattivi -cattivi" e i buoni maltrattati. Tutto si semplifica come accade in "Blancanieves", film di Pablo Berger in sala dal 31 ottobre distribuito da Movies Inspired, con Maribel Verdù, Angela Molina, Daniel Gimenez Cacho e Inma Cuesta. Il tutto per reinventare la favola dei fratelli Grimm in salsa spagnola: dalla Corrida a Bunuel, passando poi per il surrealismo fino al flamenco. Il film, in bianco e nero e muto (c'è la sola colonna sonora, come in "The Artist") si è già aggiudicato 10 premi Goya in patria, e rappresenterà la Spagna agli Oscar 2013 dopo essere passato al Festival di Torino come una meteora che ha lasciato tutti incantati. Siamo nell'Andalusia degli anni '20. Qui Carmen (Sofia Oria), una dolce e vivace bambina, figlia del noto torero Antonio Villalta (Cacho), è sotto le grinfie della più perfida delle matrigne, Encarna (Verdù), dopo che sua madre è morta di parto e suo padre è diventato paraplegico dopo essere stato incornato nell'arena da un toro di oltre 500 chili. Encarna, ex infermiera che non ha mancato l'occasione per fingersi innamorata del ricco torero e sposarlo, ora lo odia e lo tratta male come fa con la stessa piccola Carmen. Per la bambina ci sono solo le tenerezze della nonna (Molina), ex ballerina di flamenco che le insegna a danzare. Mentre suo padre riuscirà dalla sua sedia a rotelle ad insegnare a Carmen l'arte della tauromachia. Sfuggita alla morte, proprio come accade per Biancaneve, Carmen riuscirà a raggiungere, scappando dalla perfida matrigna, un gruppo di toreri nani che la porteranno in giro con loro. Grazie a questi piccoli maestri Carmen, ormai ragazza, diventerà un'abile torera pur non ricordando le sue origini. Quando il suo trionfo arriverà fino all'arena principale di Siviglia, Encarna consumerà la sua vendetta con la più tradizionale delle mele avvelenate. Carmen morirà, ma non completamente grazie all'amore che uno dei nani le ha sempre dedicato. Grandiosa la colonna sonora, di cui è autore Alfonso De Vilallonga, in cui tutto si mescola: chitarra classica spagnola, flamenco e romanze per una miscela che accompagna il film con grazia e che incanta.