Una Regione con una performance delle reti di trasporto altamente al di sotto della media nazionale, soprattutto per ciò che riguarda le infrastrutture stradali e ferroviarie, accompagnata da un'intensità elevata di interventi e investimenti programmati (ben 2330). È questa la fotografia della Sicilia che viene fuori dallo studio di Sicindustria, presentato nel corso del convegno "Pnrr e Zes: infrastrutture e aree industriali per la Palermo del futuro".
“Il tema non è soltanto legato alla disponibilità finanziaria, ma alla capacità di fare e di investire queste risorse - afferma il presidente di Sicindustria Palermo, Giuseppe Russello -. In Sicilia abbiamo assistito negli anni ad allocazioni di risorse importanti ma comunque restiamo l'ultima regione d'Europa. Credo che il pnrr non basti”. Per il presidente di Sicindustria Palermo i fondi del Pnrr e gli investimenti Zes rappresentano l'ultima chiamata per la Sicilia e per Palermo, ma alle somme di denaro dovrà corrispondere una altrettanto efficace capacità di programmazione e realizzazione degli interventi.
"Come provincia e come città abbiamo accumulato un deficit infrastrutturale importante – tira le somme - da decenni non si investe più sulle infrastrutture del territorio. Se non riusciamo a recuperare questo gap il sistema produttivo e sottoproduttivo dell'intera provincia corre il rischio di necrotizzarsi definitivamente".
Intanto l'assessore al Bilancio della Regione Siciliana, Gaetano Armao, annuncia la nascita della 'super Zes', nel ddl stabilità : "Il dipartimento delle Finanze - afferma Armao - ha svolto un'analisi puntuale sulle zone economiche, ogni impresa che nascerà in Sicilia avrà delle opportunità fiscali se verrà ammessa al piano delle Zes. A questo aggiungeremo altre misure, come quelle che stiamo presentando nel disegno di legge di la stabilità. La prospettiva è quella di avere la 'super Zes', offrendo il credito di imposta ulteriore alle aziende che nasceranno in Sicilia".
Secondo lo studio di Sicindustria, condotto sui dati raccolti dalla piattaforma Margò, le aree industriali del palermitano reggono alle difficoltà e alla crisi: tra Brancaccio, Carini e Termini Imerese si contano quasi 2mila imprese con un fatturato complessivo di circa 4 miliardi di euro e 11.600 dipendenti. La superficie totale delle tre aree industriali è pari a 885 ettari: 1.524 sono le aziende siciliane con 8.231 dipendenti e 1,5 miliardi di fatturati; 395 quelle internazionali e nazionali, con 3.400 dipendenti e un fatturato di 2,5 miliardi.
Infine, per completare il quadro, sulla gestione portuale e delle infrastrutture marittime, i dati registrati dallo studio mostrano una situazione competitiva rispetto alle altre regioni. “Su Palermo inaugureremo a breve la stazione marittima, a breve inizieranno anche i lavori dell'interfaccia porto città lungo la Via Crispi – spiega il presidente dell'autorità portuale della Sicilia Occidentale, Pasqualino Monti - Abbiamo messo in campo quasi 120 milioni di opere realizzate negli ultimi quattro anni ”.
Nel video le interviste a: Carlo Amenta, commissario Zes Sicilia Occidentale; Gaetano Armao, vicepresidente della Regione siciliana; Giuseppe Russello, presidente di Sicindustria Palermo; Pasqualino Monti, presidente AdSP del Mare di Sicilia Occidentale e Tullio Giuffré, professore associato dell'Università Kore di Enna
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