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La Regione contro il caporalato: video e foto per parlare a imprese e lavoratori

Un video di 30 secondi girato nei campi siciliani con lavoratori italiani e stranieri e nove scatti fotografici per sensibilizzare l’opinione pubblica al rispetto dei diritti e alla lotta al caporalato: è l’iniziativa promossa dall’assessorato regionale al Lavoro nell’ambito del progetto «Supreme». Video e immagini saranno veicolati a livello internazionale, nazionale e locale per oltre un mese. Supreme (Percorsi individualizzati di uscita dallo sfruttamento) è un progetto che mira a realizzare un’azione di sistema interregionale mettendo in atto delle misure indirizzate all’integrazione socio-lavorativa dei migranti come prevenzione e contrasto allo sfruttamento del lavoro in agricoltura. Per la sua realizzazione sono stati stanziati 19.799.680 euro attraverso il Pon inclusione. Il progetto, che ha un partenariato composto dalla Regione Puglia (lead partner) insieme alle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Sicilia e Nova Consorzio nazionale per l’innovazione sociale, verrà realizzato in stratta sinergia con un intervento complementare (Su.Pr.Eme. Italia) a valere sulle misure emergenziali del fondo asilo migrazione e integrazione, per un importo pari a 30 milioni di euro.

Il progetto si inserisce nell’ambito del Piano Triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato promosso dalla direzione generale immigrazione del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. “La campagna è nella sua fase di battesimo, sono convinto che incontreremo l’apprezzamento del mondo dell’associazionismo che maggiormente si trova impegnato in questa difficile trincea, il volontariato in Sicilia rappresenta una forza straordinaria, a volte collabora con le istituzioni altre si sostituisce», ha detto il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, presentando il progetto di comunicazione in conferenza stampa assieme all’assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone, che ha citato la best practice di Cassibile e Campobello di Mazara.

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