Lunedì 23 Dicembre 2024

Caro bollette: la rabbia dei ristoratori palermitani, ma dal governo arrivano gli aiuti

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Il caro bollette manda alle corde aziende e imprese. Tra i più colpiti ci sono i ristoratori che nel mese di gennaio hanno già constatato il netto aumento dell’energia elettrica. Il titolare del ristorante “MoltiVolti” di Palermo – tramite un post su Facebook – ha evidenziato la differenza tra la bolletta di dicembre del 2019 e quella di dicembre 2021. “Mettendo a paragone lo stesso periodo – dice Claudio Arestivo – posso dire che se a dicembre di due anni fa avevamo pagato 1500 euro circa, oggi invece pur essendo in risparmio energetico, pagheremo circa 5000 mila euro. Troppa differenza, molte aziende così chiuderanno, i costi sono davvero esorbitanti. Mi hanno chiamato alcuni colleghi disperati e sicuramente non riusciranno a pagare le bollette”. Il rischio è che davanti ai rincari non tutti gli imprenditori siano in grado di andare avanti. “Molte aziende ovviamente non potranno far fronte a queste spese – dice l’avvocato Alessandro Palmigiano, a tutela dei consumatori e delle imprese – il tutto è legato all’aumento delle materie prime ma anche al fatto che da luglio scorso si è passati da un mercato tutelato ad un mercato libero. Le piccole e medie imprese, quindi, sono transitate sotto un gestore che applica tariffe un po’ più care, ecco spiegato anche l’aumento netto in bolletta”.

L'intervento del governo

Nel nuovo decreto Sostegni approvato dal Governo sono stati stanziati 1,7 miliardi di euro contro il caro-energia e 1,6 miliardi per i ristori, anche se sono ritenuti insufficienti per i partiti che, dalla Lega al Pd, chiedono di lavorare subito ad uno scostamento di bilancio che consenta interventi più ampi. Una parte degli aiuti è destinata a calmierare il caro-bollette, stavolta con un occhio particolare alle imprese visto che il primo intervento da 3,8 miliardi, inserito in manovra, era pensato soprattutto per alleviare le famiglie nei primi tre mesi del 2022. Questi ulteriori 1,7 miliardi portano lo stanziamento complessivo a 5,5 miliardi. Saranno usati per annullare, per il primo trimestre, le aliquote sugli oneri di sistema applicate alle utenze con potenza pari o superiore a 16,5 kW. E per dare alle imprese energivore (3800 attività circa) che hanno subito un rincaro del 30% dei costi elettrici, un credito di imposta pari al 20% delle spese sostenute per le bollette. Le risorse verranno dai proventi delle aste delle quote di emissione di CO2, ovvero le aste Ets. Ma c'è anche un altro intervento, che anticipa la riflessione più ampia in corso sulla tassazione degli extra-profitti di chi guadagna dai prezzi alti dell'energia. Dal primo febbraio al 31 dicembre 2022 arriva un "meccanismo di compensazione" sul prezzo dell'energia prodotta da impianti a fonti rinnovabili in modo da alleggerire in parte gli oneri di sistema sulle bollette. In pratica il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) calcolerà la differenza tra i prezzi attuali e i prezzi medi dell'energia prodotta fino al 2020 dagli impianti solari, idroelettrici, geotermici ed eolici incentivati con vecchi sistemi. I produttori dovranno versare al GSE la differenza su questi profitti extra, oppure la incasseranno qualora la differenza fosse negativa.

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