Vogliono essere ascoltati i 400 lavoratori impiegati nei 6 circhi che si trovano sul territorio siciliano. In nome del "diritto al lavoro" hanno quindi manifestato stamattina davanti Palazzo d'Orleans.
"La parola circo non viene mai menzionata nei decreti - dice il delegato ente nazionale circhi, Marcello Marchetti - dobbiamo fare i conti anche con un vuoto legislativo che interessa gli aiuti economici: noi non siamo residenti in Sicilia, e quindi non percepiamo i ristori regionali, ma allo stesso tempo non li riceviamo nemmeno dalle regioni di residenza, perché non ci troviamo lì fisicamente".
I lavoratori dello spettacolo, fermi da un anno, e che hanno ottenuto aiuto solo dalla Caritas e dalle diocesi per mantenere le famiglie, chiedono una mano anche per quando ci sarà una ripartenza.
"Vogliamo l'abbattimento del suolo pubblico, abbattimento dei diritti di segreteria, sulle affissioni - dichiara Fulvio Medini direttore Happy Circus - inoltre lo Stato italiano ha stanziato dei fondi per gli operatori dello spettacolo: vogliamo che vendano distribuiti anche ai 6 circhi che si trovano in Sicilia".
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