Brexit, in crescita l'export siciliano verso il Regno Unito
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La Sicilia esporta nel Regno Unito più di quanto importa. E il saldo positivo l’ha toccato nel 2018, ossia in pieno "caos Brexit", segno che le imprese continuano a scommettere su un mercato in fermento, che presenta ancora ampi margini di crescita e che, soprattutto, punta a favorire scambi e opportunità di business con le aziende dell’Isola. Temi affrontati oggi, a Palermo, nella sede degli industriali in occasione della "UK-Italy Business Conference", organizzata dal Department for international trade (Dit) in collaborazione con Sicindustria, partner di Enterprise Europe Network, alla quale ha preso parte l’ambasciatore britannico per l'Italia, Jill Morris. Storie di successo, opportunità di affari tra Regno Unito e Italia, ma anche indicazioni operative sul commercio con il Regno Unito dopo Brexit (compliance doganale, semplificazioni e gestione dell’origine) e servizi a sostegno delle aziende offerti dal Dit per l’Italia. "La prolungata incertezza - ha detto in apertura dei lavori il vicepresidente vicario di Sicindustria, Alessandro Albanese - potrebbe far allontanare alcune aziende dal territorio britannico, costituendo un’opportunità per chi invece decide di investire. Per questo, desidero ringraziare l’ambasciatore Jill Morris che ha voluto incontrare di nuovo Sicindustria con la consapevolezza che i rapporti con il Regno Unito devono restare saldi. Molte delle nostre aziende associate hanno interessi economici oltremanica e noi siamo certi che, facendo leva su innovazione, tipicità e qualità che caratterizzano il prodotto made in Sicily, sapranno trasformare Brexit in opportunità". Nel 2018, la Sicilia ha fatto registrare un +16,95% nell’export verso il Regno Unito con 226,6 milioni di euro. In particolare, secondo i dati Istat, elaborati da Unioncamere Sicilia, al netto dei prodotti petroliferi, a conquistare il mercato britannico è, con oltre 60 milioni di euro, l'agroalimentare che si conferma uno dei principali driver del made in Sicily. Seguono i comparti farmaceutico e dei prodotti hi-tech, il tessile e abbigliamento e la chimica. Intervistati l'ambasciatrice inglese Jill Morris e il vicepresidente vicario di Sicindustria, Alessandro Albanese. Video di Marco Gullà