PALERMO. Intercettare i turisti britannici per incrementare i flussi in Sicilia a fronte di una platea che nel 2015 è stata di 60 milioni di viaggiatori oltreoceano. È l'obiettivo che si è posto l'assessore regionale al Turismo, Anthony Barbagallo che ha avviato un dialogo con l'Istitute of Travel & Tourism (Itt), organizzazione no profit che rappresenta circa 2 mila tra manager, chairman e proprietari di alberghi, agenzie di viaggio, compagnie aeree, media di settore e armatori navali. Il primo incontro è avvenuto stamani a Palazzo dei Normanni: al workshop hanno partecipato, oltre all'assessore Barbagallo, il vice presidente dell'Ars Giuseppe Lupo, i sindaci del circuito Unesco arabo-normanno Leoluca Orlando (Palermo), Rosario Lapunzina (Cefalù) e Piero Capizzi (Monreale) e il chairman di Itt Steven Freudmann, oltre ai rappresentanti delle associazioni imprenditoriali di categoria. Freudmann ha spiegato che la strategia di Itt è quella di trovare nuovi approdi alla luce del calo di alcune mete tradizionali per i britannici, a causa di eventi belli e di instabilità di alcuni Paesi. La riduzione, nel 2015, s'è avuta soprattutto verso la Tunisia (-100%), il Gambia (-100%), l'Egitto (-85%), Marocco (-80%) e la Turchia (-80%). Crescono invece mete come il Canada, Abu Dhabi, Cina, Islanda, Polonia, Australia e Sri Lanka. «Mi piacerebbe aggiungere a questa lista la Sicilia», ha detto il chairman di Itt. In base agli ultimi dati disponibili, i turisti britannici che hanno visitato la Sicilia sono stati 140 mila nel 2014, a fronte dei 2,9 milioni che hanno viaggiato in Italia (14 mln di britannici sono andati in Spagna e 9 milioni in Francia nel 2015). «Dobbiamo fare valere le nostre risorse - ha detto l'assessore Barbagallo - Siamo la regione con più siti Unesco al mondo e con più presidi slow food, ben 46 e quest'anno dovrebbero diventare 51». Itt ha manifestato interesse a investire in termini di marketing verso il «made in Sicily» e in quest'ottica il management pensa di organizzare a Palermo il meeting annuale del 2018. Proprio il prossimo anno Palermo sarà la capitale italiana della cultura. «Una grande sfida da cogliere in pieno», ha affermato Lupo. Parlando in inglese con mister Freudmann, il sindaco Orlando ha spiegato che «Palermo è la città più mediorientale d'Europa» e che non ha rivali in termini di sicurezza e bellezze monumentali e artistica, oltre ad essere «città dell'accoglienza» e molto competitiva dal punto di vista economico per i turisti. Immagini di Marcella Chirchio