PALERMO. «C’è un’interlocuzione in atto con il ministero. Speriamo di chiudere in fretta»: a fine giornata l’assessore Baldo Gucciardi sintetizza così il percorso che ha portato alla riscrittura della rete ospedaliera. Da Roma fanno sapere che gli uffici del ministero della Salute non hanno ancora ricevuto il carteggio.
Verrà spedito oggi mentre per fine mese è attesa la riunione del tavolo che verificherà se la Regione avrà rispettato i paletti economici imposti dalle norme nazionali (il decreto Balduzzi). Fino ad allora nessuno può prevedere se i concorsi e le stabilizzazioni dei precari collegati al piano saranno sbloccati.
La formulazione del piano, la seconda in 5 mesi, «tradisce» però qualche passaggio politico e una certa attenzione agli effetti elettorali: i posti letto saranno illustrati in seguito ma già filtra che aumentano invece di diminuire, passando dagli attuali 16.336 a 18.051 (lo annuncia l’assessore nell’intervista-video). Aumentano quelli per acuti, i più importanti, da 14.373 a 14.637. E, soprattutto, aumentano quelli dei reparti di rianimazione: da 373 a 530. È così, sparpagliando per i vari ospedali questi posti, che Gucciardi ha garantito (sulla carta) non solo la sopravvivenza ma anche l’ampliamento di alcune strutture. Se questo dà spazio alle assunzioni, sarà Roma a dirlo.
Appena usciti dal vertice, i sindacati ieri hanno evidenziato che in 5 mesi sembrano cambiate le condizioni politiche: a settembre gli alleati di Ncd attaccarono a testa bassa l’assessore per i tagli nel Catanese (a Caltagirone, ad Acireale e al Policlinico) e al Giglio di Cefalù. Oggi tutte queste strutture vengono premiate come sottolineano entusiasti Concetta Raia del Pd, il sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina e perfino Vincenzo Figuccia di Forza Italia. Così come il manager dell’Asp di Trapani, Fabrizio De Nicola, ha sottolineato come gli ospedali di Marsala, Alcamo, Castelvetrano e Mazara invece di subire tagli vengono premiati. Gucciardi sottolinea che la chiave di volta per riscrivere il piano è stata l’inserimento della nuova rete di emergenza-urgenza, cioè di quei reparti e delle collegate ambulanze che devono garantire un intervento immediato: «Nella simulazione (l’assessore la chiama così, ndr) di settembre queste strutture non c’erano, ecco perché qualcuno ha temuto un ridimensionamento. Ora il sistema delle terapie intensive e delle anestesie è integrato». L’assessore aggiunge anche che il piano tiene conto «di migliaia di sbarchi di migranti che stressano il sistema». E poi aggiunge che questo nuovo piano «nasce non dall’esigenza di risparmiare o tagliare risorse ma da quella di assicurare ai cittadini una tempestiva assistenza ovunque si trovino».
Roma aveva invocato tagli e stava già approvando quelli previsti a settembre. Ora ammorbidirà il proprio giudizio? Gucciardi parla di interlocuzione in corso e in molti hanno letto in questo passaggio un riferimento alla recente nomina a sottosegretario alla Sanità di Davide Faraone. Nell’attesa l’inversione «a U» sui tagli fa esultare i sindacati, che però continuano a mostrare cautela sulle assunzioni. Per Enzo Tango della Uil «la riorganizzazione non farà perdere pezzi alla sanità siciliana. Anzi, in alcuni casi apportando le giuste modifiche potrebbe persino migliorarne la gestione. Inoltre, ma solo dopo il via libera da Roma, si aprirebbero finalmente le porte a concorsi e assunzioni».
Per Mimmo Milazzo e Gigi Caracausi della Cisl «il prossimo passo però sono le assunzioni. Auspichiamo che i successivi passaggi politico–istituzionali abbiano luogo rapidamente per poterle sbloccare». Il Cimo, con il vicesegretario Angelo Collodoro, dubita che «molte cose contenute nel piano siano sostenibili in base al decreto Balduzzi. L’assessore ha illustrato un’impalcatura, una cornice. Ma sta finalmente prendendo atto, con grande ritardo, che la visione ospedalocentrica è fallimentare». E il sindacato degli infermieri, il Nursind guidato da Francesco Frittitta, teme nuovi ritardi sulle assunzioni: «Tutte le graduatorie sono state prorogate fino al 31 dicembre 2017 e solo nel 2018 si potranno effettuare le immissioni a tempo indeterminato».
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