PALERMO. Sit in di tutti i lavoratori Almaviva davanti alle prefetture di Palermo Roma e Napoli. A Roma intanto è in corso al ministero dello Sviluppo economico l'incontro tra i rappresentanti del governo, dell'azienda e sindacati sulla crisi del gruppo Almaviva, che ha annunciato 2.988 licenziamenti su scala nazionale. Dopo la bocciatura da parte dei lavoratori dell'accordo sui contratti di solidarietà, fino a novembre, da estendere con percentuali diversificate nelle sei sedi italiane del colosso dei call center, con la riunione di oggi riparte il confronto sulla crisi del gruppo i stand by da quasi un mese.
In rappresentanza della Regione sicilia e del comune di Palermo al Mise, secondo quanto riferisce la Fistel Cisl, sono presenti il vice presidente della Regione e assessore regionale alle Attività produttive Mariella Lo Bello e l'assessore comunale alle Attività produttive Giovanna Marano.
“Condividiamo la scelta assunta dalle segreterie nazionali, se al tavolo non ci saranno risposte immediate e provvedimenti certi, le proteste saranno ad oltranza”, spiegano Francesco Assisi segretario Fistel Cisl e Eliana Puma Rsu Fistel. “Come sostenuto in questi giorni, bisogna portare la protesta a livello nazionale e su tutte le sedi, per poi ribadire con forza al tavolo di Roma le richieste come la proroga dell’accordo di solidarietà attualmente in vigore, che garantisce, tra l’altro, l’anticipo della quota Inps da parte dell’azienda e la solidarietà verticale chiesta dai lavoratori, la garanzia per ulteriori ammortizzatori sociali che diano copertura superiore ai 24 mesi, l’impegno che nessuna commessa venga spostata dai siti colpiti dalla procedura”.
E’ essenziale anche secondo la Fistel “l’intervento immediato del governo nazionale per l’applicazione delle clausole sociali nei cambi di appalto, la tutela contro le gare al massimo ribasso e le delocalizzazioni. A rischio c’è tutto un settore che occupa oltre 80 mila addetti in Italia” concludono Assisi e Puma.
Immagini di Marcella Chirchio
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