PALERMO. "La Sicilia è all'inizio di una nuova programmazione che ci obbliga a passare dalla logica del bancomat a una politica che metta al centro l'agricoltura e la pesca per trasformarle in un asse centrale di rilancio economico della Regione, attraverso un rilancio della capacità organizzativa delle nostre produzioni, della loro commercializzazione e trasformazione". L'ha detto l'assessore regionale alle Politiche agricole Antonello Cracolici, a Palermo, a margine della manifestazione "Orizzonti di sviluppo-Mare Terra", alla quale ha preso parte il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina e il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta. Nell'ambito dell'iniziativa presentato il nuovo Psr (Programma di Sviluppo Rurale) e il nuovo Feamp (Fondo Europeo Affari Marittimi Pesca) 2014/2020, finanziati dall'Ue con 2 miliardi e 200 milioni di euro e 150 milioni di euro di fondi comunitari. A chi ha chiesto a Cracolici come affrontare il tema della concorrenza, l'assessore ha risposto: "Dobbiamo vincere le sfide puntando sulla qualità e sull'organizzazione. Abbiamo tante eccellenze. Dobbiamo saper vendere i nostri prodotti. Se l'offerta è concentrata è in grado di orientare i mercati e determinare i prezzi. Se in Sicilia, invece, l'offerta è frantumata e frastagliata, gli agricoltori soccombono". Parlando del Psr 2014-2020, Cracolici ha detto: "Ci sono risorse, per consentire alla Sicilia di continuare ad essere la terra più pulita d'Europa. Abbiamo la più alta estensione di coltivazioni biologiche, abbiamo oltre 50 Doc e Igp. Fare di questo un valore aggiunto costituisce una priorità". "Dobbiamo organizzare la rete dei produttori ma la grande sfida è portare giovani professionalizzati in agricoltura; avere giovani agricoltori-imprenditori", ha concluso. immagini di Marcella Chirchio