PALERMO. Trentanove vini a cinque stelle. Tra spumanti e rossi corposi, bianchi sapidi e vini da meditazione c' è il meglio della produzione della Sicilia da bere. Pronta la nuova Guida ai Vini di Sicilia del Giornale di Sicilia ed è la nona edizione quella che da lunedì sarà in edicola a cinque euro (più il prezzo del quotidiano). Anche quest'anno infatti appassionati ed addetti ai lavori avranno la possibilità di conoscere lo stato di salute del vino siciliano attraverso il racconto delle cantine e le note di degustazione di centinaia di etichette e approfondire magari l'assaggio di quelli ritenuti più buoni. L'immagine che più balza agli occhi sfogliando le pagine di questa nona edizione della Guida ai Vini di Sicilia è quella di una regione la nostra - sempre più autenticamente autoctona. Bianchi e rossi sempre più ottenuti da varietà, per così dire, indigene. Su trentanove vini a cinque stelle solo il dieci per cento all'incirca è il risultato di vitigni internazionali. L'idea di fondo è che la Sicilia del vino di qualità parla prevalentemente ormai una propria lingua attraverso i Nero d' Avola, i Catarratto, i Nerello Mascalese, i Frappato e via proseguendo con l'ampia offerta che ci possiamo consentire. Una ricchezza immensa che adesso sta trovando una piena consapevolezza. Insomma, è venuto il momento di goderci il vino siciliano da uve siciliane, varietà difficilmente replicabili nel resto del mondo. L'intervista al condirettore responsabile del Giornale di Sicilia, Giovanni Pepi. immagini e montaggio di Salvatore Militello