PALERMO. Senza le riforme, con tagli decisi alla spesa pubblica, non si apriranno i tavoli con lo Stato sulle richieste da parte della Regione per ottenere i fondi che le spettano: in questo scenario dal primo maggio, alla scadenza dell'esercizio provvisorio di quattro mesi al vaglio delle commissioni dell'Ars dopo l'ok di ieri sera in giunta regionale, Palazzo d'Orleans non potrà pagare gli stipendi di regionali e dipendenti di enti e società partecipate. Per potere scongiurare questo rischio, erogare i trasferimenti agli enti locali, pagare gli interessi passivi e il rimborso dei mutui, nell'esercizio provvisorio il governo Crocetta ha azzerato i fondi di riserva e ridotto il fondo a garanzia dei residui attivi. Operazione, ha spiegato l'assessore all'Economia Alessandro Baccei, necessaria alla luce di un taglio delle entrate, rispetto a quelle quantificate nel bilancio vigente, pari a 1 miliardo di euro, con la conseguente esigenza di coprire le spese fisse. Ai cronisti che hanno ricordato che proprio i mancati appostamenti iniziali nel fondo di riserva e nel fondo residui attivi aveva portato all'impugnativa della prima legge finanziaria 2014 da parte del commissario dello Stato e ai rilievi della Corte dei conti, Baccei ha detto: "Certo non sono tranquillo ci stiamo prendendo dei rischi, ma il nostro obiettivo è di porre rimedio con la legge di stabilità rimandando il problema di 4 mesi. Questa strada ci è apparsa l'unica percorribile". L'assessore ha fatto intendere che la linea è stata concordata con gli organi dello Stato. «Tutto lascia presupporre che siamo riusciti a rispettare i vincoli del patto di stabilità. Questo non è solo un atto di serietà, ma ci eviterà anche di subire alcune penali». Lo ha detto l'assessore regionale al Bilancio della Regione Siciliana, Alessandro Baccei, presentando a Palazzo dei Normanni, a Palermo, l'esercizio provvisorio. «Anche il mutuo sulla Sanità è una dimostrazione di serietà - ha aggiunto -. Sono due le cause dell'indebitamento. La prima sono le entrate di previsione più alte di quelle accertate. L'altra causa sono le anticipazioni sulla spesa comunitaria. Il mutuo insomma serve per avere un pò di liquidità e sbloccherà anche 800 milioni per la Sanità». E' di oltre 2,5 miliardi di euro il buco che la Regione deve coprire per potere chiudere il bilancio del 2015. Tuttavia, l'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, non esclude che il buco possa essere più profondo. "Non ho ancora visto tutto - ha risposto Baccei ai cronisti in conferenza stampa - Mi mancano alcuni enti e alcune società partecipate, sono sicuro che troverà delle sorprese". Nella legge di stabilità il governo Crocetta prevede di inserire norme per armonizzare le retribuzioni dei regionali a quelle dei dipendenti dello Stato. Anche il sistema di calcolo delle pensioni sarà adeguato alle norme statali. Ciò determinerà un taglio di stipendi e pensioni. E' quanto ha fatto intendere l'assessore regionale all'Economia, Alessandro Baccei, rispondendo ai cronisti in conferenza stampa, a Palazzo dei Normanni, presentando il Dpef e l'esercizio provvisorio di 4 mesi. Il governo Crocetta definirà la legge di stabilità 'Salva Sicilia' nei primi giorni del mese di gennaio. Conterrà, ha anticipato l'assessore all'Economia Alessandro Baccei in conferenza stampa, "interventi strutturali" che "toccheranno l'agricoltura, i forestali, la funzione pubblica, gli enti locali, le infrastrutture, le attività produttive. "Riguarderanno quasi esclusivamente tagli alla spesa", ha annunciato. E ha aggiunto: "Adotteremo misure per armonizzare la Sicilia allo Stato, niente di eccezionale e di sconvolgente: ma la parola d'ordine è mettersi in regola".