Colapesce e Dimartino non si fermano più: ecco il film in giro per i luoghi magici della Sicilia
Colapesce Dimartino non si fermano più. Dopo il festival di Sanremo, dal quale sono tornati con il Premio della Critica Mia Martini e con il Premio Sala Stampa Lucio Dalla per il brano Splash, sono pronti a partire con una nuova avventura. Cinematografica stavolta. Il duo siciliano (di Solarino Lorenzo Urciullo «Colapesce», di Misilmeri Antonio Di Martino) di Musica Leggerissima debutta al cinema con La primavera della mia vita, di cui sono protagonisti, autori del soggetto e della sceneggiatura (coadiuvati da Michele Astori). Quasi superfluo aggiungere che ne curano anche la colonna sonora originale. Il film sarà in sala (una produzione Wildside e Vision Distribution) come evento speciale il 20, 21 e 22 febbraio. «Prima ancora di scrivere I Mortali (il loro primo album a quattro mani, ndr) - raccontano Colapesce e Dimartino - il nostro grande sogno era fare un film. Ci abbiamo lavorato durante il tour, raccoglievamo idee e prendevamo appunti sul telefono. Poi le abbiamo sviluppate insieme al regista Zavvo Nicolosi». Il film racconta la storia di due amici con un passato musicale in comune che si ritrovano dopo tanto tempo per un lungo viaggio, tra imprevisti e sorprese. «C'è un po’ di noi, nomi compresi, un po’ della nostra personalità e dei nostri tratti caratteriali, ma non è una storia autobiografica». Dopo la rottura del loro sodalizio e tre anni di silenzio, Antonio ricontatta Lorenzo per un nuovo e misterioso progetto. A fare da tramite la loro eccentrica agente Stefania (Stefania Rocca), che riesce a convincere Lorenzo a raggiungere Antonio in Sicilia. Scoprirà così che Antonio è entrato a far parte dell’Antico Ordine Semenita, un ambiguo gruppo ambientalista new age, da cui ha ricevuto l’incarico di scrivere un libro sui luoghi leggendari della Sicilia. Per farlo, i due amici dovranno imbarcarsi in uno spericolato quanto temerario viaggio alla scoperta di posti inconsueti dell’isola, abitati da personaggi bizzarri e strampalati (non mancano gli special guest musicali da Madame a Brunori SAS fino a Roberto Vecchioni), pescando a piene mani anche nella mitologia greca e nelle leggende popolari («Spesso la leggenda è più interessante della verità, che a volte è banale», dice Colapesce. E Dimartino aggiunge: «In Sicilia la storia è basata sul verosimile, non sul vero»). Lungo il percorso, rocambolesco, surreale, poetico, Antonio e Lorenzo faranno i conti con il loro passato e con sé stessi. Con un finale tutt'altro che prevedibile. Niente a che vedere con le docu-fiction che tanto vanno di moda tra i cantanti (vedi quella appena sfornata di Elodie o quella di Mahmood di qualche mese fa). «Il nostro è un road movie sull'amicizia - spiegano con la loro innata propensione all’ironia i due artisti -. Una via di mezzo tra Jodorowsky e Franco e Ciccio, in una Sicilia che volutamente abbiamo scelto fosse inconsueta, Abbiamo avuto il controllo su tutto, dalla sceneggiatura alla musica. Questo film - chiosano scherzando - parte già da un fallimento, che è la base del nostro rapporto». Il loro amore per il grande schermo, spiegano, arriva da lontano. «Come fruitori divoriamo tantissimo cinema, dall’horror alle commedie». All’inizio del film c'è un riferimento a Sanremo: «Siamo troppo giovani per essere delle vecchie glorie, e troppi vecchi per essere degli esordienti». Quanto c'è di vero? «Quaranta anni è una strana età per il pop. Non siamo né Madame né Iva Zanicchi. Siamo più da reddito di cittadinanza - ironizza Lorenzo Urciello, in arte Colapesce -. C'è una dicotomia continua tra quello che vuoi fare e come lo vuoi fare e il non perdere di vista quello che succede intorno a te. Una via di mezzo tra autotune e autosega». Il bilancio di questa partecipazione, con il decimo posto ottenuto, è comunque positivo: «Da questa esperienza ci portiamo dietro Splash. Il pezzo sta andando bene: pensavamo arrivasse dopo il secondo o terzo ascolto, invece è partita subito bene», commenta Dimartino, incalzato da Colapesce che aggiunge: «Anche vincere due premi, quello della Critica Mia Martini e quello Sala Stampa Lucio Dalla, ci ha sorpreso. E poi.. ci portiamo a casa la Siae», scherza. Nel video una scena del film