Alle 20 di ieri, su Rai3 e in contemporanea su Radio2, Ambra Angiolini - per il terzo anno consecutivo alla guida della manifestazione - ha dato il via al Concertone del Primo Maggio da piazza San Giovanni a Roma desolatamente vuota, prima di spostarsi al Teatro delle Vittorie dove ha condotto la serata.
"Abbiamo scelto di iniziare qui perché nella sua drammaticità è un primo maggio eccezionale - ha detto Ambra, visibilmente emozionate -, perché tutti abbiamo lo stesso desiderio di ripartire. Questa piazza non può fare a meno del lavoro, dei diritti e delle tutele e non ha senso starci così. Ma abbiamo la volontà di tornarci l'anno prossimo".
"Non si tratterà di una festa - ha continuato Ambra nella sua introduzione -, perché ce ne siamo accorti che molti hanno lavorato senza tutela, ce ne siamo accorti di come sia partita subito la campagna elettorale e di come le falle siano state coperte dai risparmi della gente comune, quella stessa gente che ora sta rischiando il lavoro. Ma ci siamo accorti anche di quanta forza siamo capaci. Come state?".
Niente bagno di folla, ma un'edizione speciale che in tempo di restrizioni da Coronavirus si è trasformato in uno show televisivo. Tra gli artisti attesi della serata Sting, Patti Smith, Gianna Nannini, Vasco Rossi e Zucchero.
In chiusura, commossa, Ambra ha salutato e dato appuntamento fra 12 mesi con una promessa: "Mi è mancato tutto, l'urlo, il Ciao Roma, anche la pioggia, ma Lodo, prepara Lo Stato Sociale, l'anno prossimo facciamo T'appartengo, perché mi chiedono sempre come mai io non la canti su quel palco".
Persone:
4 Commenti
Giovanni
02/05/2020 08:12
Vai a capire cosa c'entra la musica con il lavoro. E con la festa dei lavoratori.
Emigrato felice
03/05/2020 00:02
E poi non capisco cosa avrà da ridere in maniera sguaiata. Io ho cambiato canale. Poi dice che era commossa.... Non mi pare assolutamente.
emanuele
03/05/2020 09:43
Occorre un pò di intelligenza coraggio ed umiltà,per esprimere questi concetti. Ma cosa ti manca?il portafoglio,un uomo, o sopratutto in questi momenti difficili,la dignità,di dire cose più costruttive,ed incoraggianti,sopratutto,pensando a tutte quelle persone che non ci sono più,ed a quelli che lottano per la sopravvivenza.
Salvatore
04/05/2020 21:14
Ma che ti commuovi a fare, tutta pubblicità di immagine, poi anziché chiamarla festa dei lavoratori chiamatela festa dei disoccupati