Dopo 40 anni, "Halloween" torna a terrorizzare il pubblico: il trailer del film con Jamie Lee Curtis
Halloween, undicesimo capitolo dell’omonima saga creata nel 1978 dalla mente del veterano dell’horror John Carpenter, sta per tornare a terrorizzare il pubblico italiano. Fresco del successo al botteghino statunitense, il film diretto da David Gordon Green, sarà nelle sale italiane giovedì e vedrà Jamie Lee Curtis interpretare nuovamente il ruolo di Laurie Strode. Il suo personaggio affronterà per l'ultima volta l’altrettanto leggendario Michael Myers, il killer mascherato che ha iniziato a darle la caccia quando è sfuggita per un soffio al massacro della notte di Halloween, quattro decenni fa. Sarà perché si avvicina la notte del 31 ottobre, sarà perché certi titoli sembrano destinati a non conoscere crisi, fatto sta che il debutto del film negli Stati Uniti ha riservato molti dolci e pochi scherzetti alla Universal, che lo ha prodotto. Nel primo weekend di uscita ha già toccato quota 95 milioni di dollari di incassi. Jamie Lee Curtis, figlia degli attori Tony Curtis e Janet Leigh (la protagonista di Psycho, di Hitchcock), è diventata a sua volta un’icona dei film di genere, interpretando il ruolo della protagonista della saga Halloween sin dal suo primo capitolo, 40 anni fa. «Non ho molti ricordi di mia mamma quando era giovane, non parlavamo molto del suo o del mio lavoro, però ricordo che era fiera di me sin da quando ho girato il primo Halloween - spiega l’attrice -. Quello di Laurie è sicuramente il personaggio più completo e profondo che io abbia mai interpretato. Adesso, quattro decenni più tardi, vedremo che effetto ha avuto su di lei l’incontro con quel killer nel 1978. Abbiamo una cosa fondamentale in comune: essere parte di quel progetto di John Carpenter ci ha cambiato la vita per sempre». Carpenter, settantenne e punto di riferimento mondiale nel mondo del cinema dell’orrore, passa dal ruolo di scrittore e regista del primo Halloween, a quello di produttore e autore della colonna sonora. Il tono è quello modesto che solo i più grandi riescono ad avere: «In questo film ho svolto un ruolo da consulente e mi sono divertito tantissimo, ma non lasciatevi ingannare, sarà terrificante come gli altri. Questo però, ci tengo a dirlo, è il film di David (Gordon Green) è lui che dovrete ringraziare quando salterete sulla sedia». È proprio Gordon Green a dare al maestro i dovuti meriti: «Ho cercato di rendere omaggio a Carpenter e al suo stile inconfondibile, riproducendo alcune delle sue riprese lunghe, che seguono il killer ininterrottamente, senza mai staccarsi da lui. Questo modo di girare le scene è più impegnativo, ma mette sicuramente una grande tensione psicologica nel pubblico. È anche grazie a queste scelte registiche se Michael Myers è ormai entrato di diritto nella hall of fame dei mostri di Hollywood, come la mummia o l’uomo lupo. Figure iconiche ed eterne che chiunque riconosce al primo sguardo». Jamie Lee Curtis svela anche una piccola curiosità: «La maschera che indossava originariamente Mayers, era una maschera da Capitano Kirk di Star Trek modificata. Ai tempi non c'erano Amazon, internet o cose del genere - ironizza - così Carpenter ha frugato in un negozio di travestimenti di Los Angeles. Ha trovato la maschera di Star Trek, ha tolto capelli e sopracciglia e l’ha dipinta di bianco. Ecco come è nato Michael Mayers».