Scegliendo "Fall In Line" come primo singolo di "Liberation", l'album che la riporta sulla scena discografica a sei anni di distanza da "Lotus", Christina Aguilera si allinea decisamente alle istanze del movimento #metoo. Nonostante sia stato scritto quattro anni fa, il brano, che è un appassionato duetto con Demi Lovato è, per usare le parole dell'Aguilera, "un messaggio per tirare fuori tutti quelli che sono in un luogo oscuro e farli sentire che hanno una voce".
La credibilità è a prova di bomba, visto che la star da 43 milioni di copie vendute e cinque Grammy Award ha raccontato più volte le violenze subite da lei e dalla madre da parte del padre.
"Liberation" è l'autoritratto in musica di un'artista che ha abituato il suo pubblico a decise svolte stilistiche e si era chiamata fuori dai dischi e dai concerti, ma nel frattempo è stata giudice di "The Voice" e interprete della serie tv "Nashville", e che ora torna spinta dalle motivazioni di un tempo: la sua passione di bambina innamorata di Julie Andrews, l'indipendenza di artista e di donna, i bilanci sentimentali,filtrati dalla consapevolezza di chi è diventata madre.
A parte la Lovato, la lista delle collaborazioni è davvero notevole soprattutto per quel che riguarda i produttori: KanyeWest, Che Pope, Anderson Paak, Ricki Reed, Nick Britell.
Kanye West mette la firma su due dei momenti migliori: "Maria" e"Accelerate". Il primo, pieno delle atmosfere cinematografiche tipiche di Kanye West, contiene una citazione della Maria proprio di Julie Andrews in "Tutti insieme appassionatamente", uno dei film più visti della storia, illuminato dalle canzoni di Richard Rodgers e Oscar Hammerstein.
"Accelerate", il nuovo singolo, con un video ad alta temperatura erotica, è un'esplosiva miscela di funky latino e hip hop. Come anticipato dalla oggi trentasettenne (ne compirà 38 indicembre) di New York, l'ispirazione generale di "Liberation" r&b e hip hop. Ma ci sono anche le ballad in stile "torch song", tipo "Masochist", il titolo già definisce l'atteggiamento che spesso si assume nelle relazioni sentimentali, "Twice", arricchita da cori e la finale, più toccante "Unless It's With You", prodotta da Ricky Reed.
"Sick of sittin'" invece è una raffinata combinazione di riffrock di chitarre, produzione hip hop e cori gospel che ricorda "Fighter".
Non tutto è all'altezza delle ambizioni di questo ritorno che ha avuto un'incubazione lunga quattro anni, con diversi avvicendamenti di produttori: resta comunque il segno di una decisa riaffermazione dell'identità di una delle protagoniste della scena pop internazionale che non ha voluto piegare la sua musica alle esigenze e ai ritmi del mercato.
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