MILANO. La battuta più riuscita del film anche secondo gli stessi attori, è quando il severo ed ieratico psicoanalista Elia per consolare la giovane personal trainer in crisi come mamma, le cita una frase del pediatra inglese Donald Winnicott. Lei risponde 'cosa ne sa un cartone animato?' e, quando capisce l’errore, replica 'Va beh una frase così la poteva dire anche un orsetto..». «E' sicuramente uno dei passaggi migliori del film - ammette Toni Servillo - La lezione di 'Lasciatì andare' è proprio questa: affrontare la vita un po' meno con professionismo e un po' più di dilettantismo». 'Lasciati andare' è l’ultimo film di Toni Servillo, che per la prima volta si cimenta con una commedia. Per Servillo inoltre si prepara un nuovo ruolo. Ha confermato che sarà Silvio Berlusconi nel prossimo film di Paolo Sorrentino. Nessun particolare in più sul suo personaggio. «Chiedetelo all’autore», ha risposto. All’interprete di Jep Gambardella, protagonista del premio Oscar 'La grande bellezza' e del 'Il divo Giulio', era venuto il desiderio di confrontarsi con altri ruoli. «Si è sparsa la voce, mi è arrivato il copione di Francesco Amato e ho accettato», ha raccontato a Milano dopo la proiezione in anteprima del film. «A me invece per prepararmi all’incontro con lui ci sono voluti 2 o 3 mesi», ha scherzato il regista e documentarista (da 'Figlio di penna' a 'Cosimo e Nicole', fino al videoclip del brano 'Seduzione' di Marlene Kuntz). Servillo è Elia, un psicoanalista ebreo (il film è girato nel Ghetto di Roma), che con gli anni è diventato molto più freddo,distaccato, indifferente, di quello che richiede la sua professione. E’ ancora innamorato della ex moglie (Carla Signoris), che è andata a vivere nell’appartamento accanto. La sua vita viene stravolta da una giovane personal trainer spagnola (Veronica Echegui), alla quale si deve rivolgere per recuperare la forma fisica. Mamma di una bimba e senza alcun timore reverenziale verso il 'cervellone' lo trascinerà nei suoi casini. «Ero innamorata di Jep Gambardella e ora lo sono proprio di lui - ha detto l’attrice - E’ una persona con una grandissima umanità, mi ha incoraggiato molto». «Questo film l’ho pensato in un momento un po' particolare della mia vita - ha spiegato il regista - Ho messo in gioco l’autoironia e il coraggio, ho voluto scoprire cosa succede quando due opposti si incontrano o si scontrano, sempre restando nei canoni della commedia ho cercato di creare psicologie complesse perché è questo che merita il pubblico: verità nel racconto di un mondo sempre più disarmonico e complesso». Il film è prodotto da Cattleya ('usciamo in un momento molto complicato per il cinema italianò, ha detto il produttore Riccardo Tozzi) e da Rai Cinema. Sarà anche la prima pellicola proiettata nel nuovo cinema costruito dopo il terremoto ad Amatrice.