ROMA. Fantozzi è tornato. Il ragioniere tragicomico più famoso d'Italia, il perdente per antonomasia che ha influenzato l'immaginario e il linguaggio di più generazioni, ora potrà essere ascoltato ovunque, per strada, sull'autobus o sul divano di casa grazie a un audiolibro, tratto dal fortunatissimo libro di Paolo Villaggio del 1971 e prodotto da Volume Audiobooks. A pochissimi giorni dall'uscita, il 2 dicembre scorso, l'audiolibro, che presenta il romanzo in versione aggiornata e con alcuni capitoli inediti, è già primo in classifica su iTunes (disponibile anche su audible.it). Artefice di questa rinnovata fortuna neanche a dirlo è Paolo Villaggio, il suo creatore, che per la prima volta lo legge e lo interpreta in questo formato. Un'esperienza nuova per l'attore, che si è trovato ancora a fare i conti, riattualizzandolo, con il personaggio cardine della sua carriera. «Sono esageratamente felice, direi euforico, lusingato e stupito», dice. «Mi hanno detto che questo prodotto sta avendo grande successo già in pochi giorni e non me lo aspettavo». Eppure c'era da aspettarselo, perchè in tantissimi hanno amato e amano tuttora Fantozzi. Basta vedere come alcune sue espressioni siano entrate nel linguaggio comune (da «come è umano lei» ai congiuntivi forzatamente sbagliati fino ad arrivare all'ormai proverbiale «Per me... La Corazzata Kotiomkin... è una cagata pazzesca!»), segno che questa maschera della comicità (e della tragedia) non subisce i segni dell'età, nonostante siano trascorsi 45 anni dalla sua nascita. «Alla prima uscita in pubblico di Fantozzi non riuscivo a capire che tipo di successo fosse. Pensavo che mi sarebbe piaciuto ripeterlo. Poi dopo 10 anni, mi trovai ad avere ancora fortuna, e sempre con lo stesso personaggio», racconta Villaggio, «oggi capisco quanto Fantozzi sia importante per il pubblico, da così tanto tempo. Ecco perchè credo che questa operazione con l'audiolibro sia straordinaria. Mi chiedo se davvero il ritorno di Fantozzi sia un successo così grande: ma guardando questi numeri comincio a sospettare di sì». C'è mai stato un momento nella sua lunga carriera in cui Fantozzi le è venuto a noia? «No, mai. Fantozzi è qualcosa di unico nella letteratura comica del nostro Paese perchè ha avuto una fortuna incredibile e mi ha dato tanto. Mi rendo conto che questo è davvero un momento molto felice della mia carriera, e quindi, della mia vita».