PALERMO. È stata presenta, alla Sala Rossa di Palazzo Reale, la terza edizione dell'iniziativa «Sulle orme di Federico II». A presentare la manifestazione in conferenza stampa è stato il Presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, intervistato in questa video intervista.
Un viaggio affascinante sulle tracce di Federico II, tra castelli carichi di storia e tracce di cultura e di leggende. Lo propone la Fondazione Federico II che ha preparato e presentato un itinerario con 22 siti siciliani: diventeranno una nuova offerta turistico-culturale che partirà da Castelvetrano il 25 novembre e arriverà in questa prima fase a Cefalù il 16 dicembre.
In collaborazione con l'assessorato regionale al turismo, è stata creata una rete di comuni, da Palermo a Catania, da Messina a Montalbano Elicona. «Coinvolgeremo le scuole, le comunità e gli studiosi» ha sottolineato il direttore della Fondazione, Francesco Forgione, che ha illustrato il carattere culturale dell'iniziativa già presentata alla Bit di Londra e di Milano.
L'obiettivo è quello di recuperare la memoria ma anche la fruibilità di molti siti rimasti a lungo chiusi come il castello di Scaletta Zanclea, vicino a Messina, difficile da raggiungere dopo l'alluvione del 2009. Durante il suo regno siciliano, Federico II, oltre a una visione illuminata e multiculturale, si impegnò in varie campagne militari per la completa conquista della Sicilia. E per questo fece costruire castelli e fortezze per il controllo del territorio.
L'architettura federiciana assunse caratteri stilisti molto specifici che hanno lasciato tracce molto significative. In tanti casi l'imperatore conosciuto come «Stupor mundi» fece abbattere e confiscare strutture feudali per fondare nuove città e per costruire castelli ispirati alla sua visione politica e destinati a diventare anche contenitori di opere d'arte. Il programma architettonico federiciano ha creato in Sicilia una vera e propria catena di castelli che ora sono stati inseriti nella rete chiamata «Sulle orme di Federico II».
L'iniziativa è stata accolta con interesse dai sindaci e dagli amministratori dei comuni interessati, alcuni dei quali hanno sottolineato l'importanza di un'offerta culturale destinata a stimolare anche il mercato turistico siciliano.
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