ROMA. Il concerto lo fa quasi tutto lei.
La sua voce, potente, capace di diventare stridula come non mai e sembrare a tratti un pò sguaiata, al punto da non piacere a tutti, ma rimanendo una delle più riconoscibili e apprezzate nella scena rock internazionale. Vulcanica Skin.
In tutina argentata con cappellino di ordinanza, atterra all'Ippodromo delle Capannelle, per un concerto di un'ora e mezzo tutto d'un fiato. Alla soglia dei 49 anni salta come un grillo a destra e sinistra del palco senza tregua, piomba sulla platea fino a camminarci sopra con una performance da perfetta equilibrista.
Non ha deluso la serata romana degli Skunk Anansie al Postepay Rock in Roma, terza tappa dell'Anarchytecture Tour, dopo quella di febbraio a Milano e di giovedì scorso al Pistoia Blues Festival.
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