ROMA. Prendere ogni volta «un percorso nuovo, cambiare genere, non ripetermi, non essere rassicurante. Una strada che non calcolo, viene naturalmente». È questo il filo conduttore che Samuele Bersani, ha trovato nei suoi primi 25 anni di canzoni, raccontati nel suo primo album live, La fortuna che abbiamo (Sony Music), uscito ieri e già primo su itunes. Oltre due ore di musica in due cd ed un dvd: 23 brani, tra i quali un inedito, che dà il titolo all'album e per cui Bersani ha diretto anche il video. Un viaggio musicale con fra gli altri, Caparezza (Chicco e Spillo), Carmen Consoli (Giudizi Universali), Luca Carboni (Canzone), Marco Mengoni (Il pescatore di asterischi), Pacifico (Le mie parole e Le storie che non conosci che ha un cameo finale di Francesco Guccini), Musica Nuda (Come due somari), Gnu Quartet, l'Orchestra Sinfonica di 40 elementi I Pomeriggi Musicali. Più ospiti sorprendenti come Dario Argento che introduce 'Il Mostro', Alessandro Haber, Piera Degli Esposti, Fabio De Luigi. Incontri musicali e non, registrati in due concerti dell'anno scorso, Plurale unico a Roma e Canzoni per legni, corde e ottoni a Milano. «Sognavo da anni di dividere lo stesso palco con altri artisti, che ho scelto in maniera istintiva, guidato dalla natura della voce, una comune scrittura 'sanguigna', o un rapporto d'amicizia profondo» spiega Bersani. Con Carmen Consoli, ad esempio «ho sempre pensato che come anni in musica, fossimo paralleli. Ci siamo sempre annusati a vicenda, ho sentito di volerla accanto a me e lei ha dato una prova di grandissima generosità». Marco Mengoni, «lo conoscevo, pur non guardando i talent. Lucio Dalla poi mi aveva detto di esserne rimasto folgorato quando gli aveva fatto cantare Meri Luis. È la stessa sensazione che ho avuto io sul palco, fa sue le canzoni». Con Caparezza «è stato istinto puro. È uno dei colleghi che ascolto, mi provoca lo stupore e il piacere che spero ci sia intorno alle cose che faccio io». Di Musica Nuda (Petra Magoni e Ferruccio Spinetti) «sono totalmente fan»; Pacifico «è uno dei miei più cari amici, amiamo collaborare». Come è un grande amico «Carboni, che mi ricorda i miei inizi, siamo nati entrambi grazie a qualcuno che ha creduto in noi». E diventa un omaggio al loro Pigmalione, Lucio Dalla, il duetto su Canzone, brano di cui Bersani aveva scritto il testo per il cantautore scomparso nel 2012. «Luca non l'aveva mai cantata, io qualche volta. Sono stato felice di riaffrontarla 20 anni dopo che è nata». E Dario Argento? «Sono da sempre un appassionato del suo cinema. Tanto che da adolescente ero scappato di casa per andare a conoscerlo a Roma. Trovai la moglie Daria Nicolodi, che mi accolse e mi fece fare pure da babysitter ad Asia. Negli anni poi con Dario ci siamo reincontrati più volte, facendoci sempre festa. Quando ho trovato il coraggio di chiedergli quell'introduzione, mi ha detto subito sì». Riguardo invece l'inedito, 'La fortuna che abbiamo', Bersani lo definisce «uno dei miei brani più autobiografici». È «una canzone in cui c'è della speranza, un ottimismo che serve nell'Italia di oggi». Con il video del brano il cantautore ha anche debuttato come regista: «Sognavo di farlo da tempo». Nella storia, insieme a Petra Magoni, «diventiamo due spaventapasseri. Un'idea che mi è venuta in treno, vedendo che nei campi al posto degli spaventapasseri usano dei cd appesi agli alberi. È interessante come uso alternativo dei dischi» scherza. Con già fissato l'inizio del tour a in autunno, prosegue anche il lavoro sul nuovo album di inediti: «Dovrebbe essere pronto per il prossimo anno. Anche lì ancora una volta, su una nuova strada, più elettronica».