PALERMO.Per quasi cinque anni la Fondazione Orchestra sinfonica siciliana non ha versato i contributi all'Inps ai propri dipendenti: 140 in tutto tra musicisti, tecnici e amministrativi. A denunciarlo, dopo aver passato a setaccio i documenti contabili dell'Ente, sono stati in conferenza stampa, al Teatro Politeama di Palermo, il presidente dell'Ente Salvatore Cincimino e l'assessore regionale al Turismo Cleo Li Calzi, che hanno illustrato l'azione di risanamento dell'Ente, avviata dall'inizio dell'anno.
La Foss ha chiuso in pareggio il consuntivo 2014 ma ha debiti per 18,4 milioni di euro: quelli tributari e previdenziali ammontano a 9 mln 200 mila, ai quali si aggiungono altri 4,2 mln di euro per accantonamenti di Tfr non versato all'istituto previdenziale, debiti verso fornitori per 2,4 mln, e per potenziali contenziosi pari a 2,3 mln. Il bilancio di previsione di quest'anno, invece, registra un avanzo di 654 mila euro. Per estinguere il debito con l'Inps serviranno dieci anni: per i prossimi 6 anni la Foss dovrà pagare all'istituto di previdenza 85 mila euro al mese; poi circa 42 mila al mese per i successivi quattro.
"Abbiamo trovato una nave piena di falle - ha detto il presidente della Foss Salvatore Cincimino -, stiamo provando a rattopparla. Il Durc è un documento propedeutico per ottenere il finanziamento nazionale del Fus. Così abbiamo chiesto all'Inps di rateizzare il debito, ma servivano 38 mila euro, somme che in cassa non avevamo, e abbiamo deciso di fare una colletta: in pratica abbiamo deciso insieme ai componenti del Cda di anticipare di tasca nostra queste somme, poi rientrate. E' stata una vicenda grottesca. In pratica una follia". Cincimino ha poi sottolineato che la Foss è in regola con il pagamento delle mensilità di maggio e giugno non versati ai dipendenti e sta procedendo a liquidare gli stipendi di luglio. "Adesso la priorità - ha sottolineato Cincimino - è pagare i contributi, se si viola la rateizzazione l'ente è morto". "Da cinque anni - ha aggiunto l'assessore regionale al Turismo, Cleo Li Calzi - non vi era regolarità contributiva in un assordante silenzio. C'è stato un uso non corretto della contabilità pubblica. C'è un'istruttoria di verifica approfondita in corso ma per rispetto dei fatti non diamo anticipazioni".
Nomina direttore artistico non ufficiale, ma è polemica. L'ufficialità, come precisa l'assessore al Turismo, Cleo Li Calzi, ancora non c'è, ma è già polemica sul nuovo direttore artistico della Fondazione Orchestra sinfonica siciliana; in pole position ci sarebbe il maestro Aldo Ceccato.
A innescarla è stato l'ex deputato regionale del Pd Pino Apprendi, oggi componente del Cda della Foss, che, in occasione della conferenza stampa di presentazione del bilancio consuntivo 2014 e previsionale 2015 dell'Ente, ha contestato il metodo scelto per individuare il nuovo direttore artistico. "Ancora una volta questo Cda - scrive Apprendi in un comunicato stampa distribuito ai giornalisti durante l'incontro al teatro Politeama di Palermo - prima con la nomina di Francesco Ernani quale sovrintendente, e, adesso, con la nomina del maestro Aldo Ceccato a direttore artistico, perde l'occasione di dimostrare, oltre a saper mettere 'i conti a posto', che possono esserci metodi trasparenti per la scelta di chi deve avere il compito importante di guidare l'Orchestra sinfonica siciliana verso i meritati successi". "Invece di procedere a un bando pubblico aperto a tutti i soggetti interessati - prosegue -, si è proceduto alla raccolta di alcuni curriculum, ovviamente segnalati dall'interno. Con questa scelta il Cda certifica che la nostra Regione non è in grado di esprimere personalità di rilievo adatte a ricoprire questo incarico. Cosa che personalmente escludo".
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