ROMA. «Per quanto dura possa essere la vita, laddove c'è vita c'è speranza». Parola dello scienziato Stephen Hawking di cui si racconta la vita in La teoria del tutto, già passato al Torino Film Festival e ora in sala con Universal da domani. Il film, interpretato da Eddie Redmayne (fresco di Golden Globe come miglior attore) è basato sulle memorie della ex moglie Jane Hawking Travelling to infinity: my life with Stephen e diretto dal premio Oscar James Marsh (Man on wire), racconta con rigore e alcuni momenti di commozione una vita difficile, ma vissuta all'insegna di un mostruoso ottimismo. Il tutto condito da un grande, inossidabile amore. Siamo nei primi anni Sessanta: Stephen Hawking (Eddie Redmayne) è solo uno studente di cosmologia di Cambridge particolarmente smart e determinato a trovare una spiegazione semplice ed eloquente ai misteri dell'universo. Il suo aspetto da nerd «ante litteram» non gli impedisce di fare colpo e innamorarsi di una studentessa di lettere, Jane Wilde (Felicity Jones). Ma quando tutto sembra andare bene, la sua vita è travolta dalla diagnosi di una malattia dei moto-neuroni che gli compromette movimento e linguaggio, lasciandogli, secondo le analisi dei medici, solo due anni di vita. ALTRE NOTIZIE NELLE PAGINE DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA