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Mario Venuti: «Nel “live” il nuovo disco acquista una grinta più rock»

Stasera ai Candelai di Palermo lo show del cantautore catanese con i brani del «Tramonto dell’Occidente»

PALERMO. L'ultimo disco di Mario Venuti, Il tramonto dell'occidente, è uscito poco più di due mesi fa, ed è stato subito presentato nel resto d'Italia con un tour e una band di sei elementi, che farà tappa in Sicilia questa sera, ai Candelai di Palermo, per poi tornare nell'isola tra due settimane, con il concerto del 18 dicembre al Centro Zo di Catania, e del 19 al Centro Multiculturale Officina di Messina. «Il disco sta andando bene - racconta Mario Venuti - . La critica è stata catturata come non mai. Le recensioni, gli articoli dei giornali più autorevoli, sono stati particolarmente buoni, e questa è stata un'ottima partenza, anche se non so quanto la stampa effettivamente influenzi le vendite dei dischi. Dal pubblico siamo stati accolti ancora meglio. La formula che abbiamo scelto ha funzionato: c'è stato un effetto sorpresa, registrando un disco di contenuti che ha l'appeal proprio del pop. Profondo ma godibile, a volte la profondità rasenta il rischio della noia».

Tra le undici tracce che compongono la tracklist dell'album, sei vedono l'accompagnamento di guest star. E se era geograficamente più probabile sentire Venuti duettare con Alice o Francesco Bianconi nei concerti sul continente, non è da escludere che uno degli altri siciliani presenti sul disco (Battiato, Carnesi) salga sui palchi siciliani per un duetto. In particolare, rivela Venuti, «avevo proposto a Nicolò (Carnesi, ndr.) di cantare L'alba al concerto di Milano, ma non è più stato possibile per una serie di contrattempi. Adesso che ci penso, già che sono a Palermo, potrei chiamarlo, e vedere che succede».

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