ROMA. Born in the U.S.E. - Nato negli Stati Uniti d'Europa è un film dedicato ai 120 anni della nascita del cinema e vuole anche essere il manifesto di un nuovo modo di produrre cinema in Italia ed in Europa. Diretto dal giovane filmaker Michele Diomà, appena ultimato, raccoglie le testimonianze dei premi Oscar Giuseppe Tornatore e Luis Bacalov e del Maestro Leone d'oro alla Carriera Francesco Rosi. Un viaggio che inizia da Georges Mèliès, passa per Charlie Chaplin, il Neorealismo italiano, la Nouvelle Vague parigina, il cinema onirico di Federico Fellini ed arriva fino al cinema contemporaneo. È stato concepito dal regista come una lettera d'amore dedicata al cinematografo con l'ausilio di Renzo Rossellini, leggendario co-produttore di ben tre film di Federico Fellini.
L'obiettivo del film di Michele Diomà è quello di far riscoprire alcune delle pagine più emozionanti e rivoluzionarie della storia del cinema, ma anche di denunciare molte delle cose che non vanno nella produzione cinematografica contemporanea. «Con Born in the U.S.E - dice Diomà - spero di aver realizzato un piccolo film che si rivolgerà non solo al pubblico di oggi, ma anche a quello di domani. Il mio auspicio è che come quei film che amo, con gli anni possa crescere e non appassire. Detesto gran parte della produzione e soprattutto della distribuzione cinematografica dei nostri tempi, che avalla quasi soltanto progetti destinati a diventare datati dopo pochi anni. Provate a rivedere oggi Il Caso Mattei di Francesco Rosi o Amarcord di Federico Fellini, li troverete molto più attuali ed originali dei film che sono usciti 2 anni fa nelle sale italiane. Di chi è la colpa? Dei registi, che sempre più spesso per riuscire a girare il proprio film: tradiscono il cinema!».
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