ROMA. I 'sanguigni' Colardo e i ricchi e cinici Marinelli Lops sono le due divertenti famiglie da incubo protagoniste in Ogni maledetto Natale, la commedia nera firmata dagli autori di Boris, Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo, prodotta dalla Wildside di Lorenzo Mieli e Mario Gianani con Rai Cinema, in uscita il 27 novembre in 250 copie con 01. Nel cast, con Alessandro Cattelan e Alessandra Mastronardi, ci sono, tutti in in doppio ruolo nel passaggio da una famiglia all'altra, Valerio Mastandrea, Laura Morante, Marco Giallini, Corrado Guzzanti, Francesco Pannofino, Caterina Guzzanti, Andrea Sartoretti, Stefano Fresi. «Il nostro non è un anti-cinepanettone, non è un anti-niente - sottolinea Mastandrea - è semplicemente una commedia che parla di Natale in una maniera diversa. Se il pubblico non lo abituiamo anche a generi differenti, alla fine il cinema non farà più nessuno». D'accordo i tre registi: «La sfida era fare un film di Natale che restasse una commedia nel nostro stile - spiega Vendruscolo -. Siamo partiti dalla famiglia e dalle idiosincrasie sul Natale che abbiamo un po' tutti». Il film «è il nostro tentativo di raccontare in un altro modo questo strano Paese e le sue contraddizioni, che specialmente durante le feste, tra famiglia, istituzioni e consumismo escono in modo molto chiaro» aggiunge Ciarrapico. Paura di eventuali reazioni? «Noi lanciamo un messaggio, speriamo il Vaticano ci faccia causa» dice sornione Vendruscolo. La storia prende il via dall'incontro tra Massimo Marinelli Lops (Cattelan) e Giulia Colardo (Mastronardi). Tra loro è subito amore, ma il passare le feste insieme, con le rispettive famiglie, diventa un'avventura tragicomica. Per la cena della vigilia, gli scatenati Colardo, in una Tuscia immaginaria, travolgono Massimo con una faida, una riffa e una caccia al cinghiale. Invece per i Marinelli Lops, arricchitisi proprio grazie alla produzione di dolci per le feste, il giorno di Natale si complica quando un cameriere filippino vestito da Babbo Natale compie un gesto inaspettato. Problema al quale cerca di porre rimedio, fra gli altri, il collega filippino Benji (Guzzanti). Un personaggio «più realista del re - dice Guzzanti - Ho subito detto sì al film, con gli autori condividiamo lo stesso tipo di umorismo». Cattelan ha avuto la parte dopo molti provini, di cui uno durato nove ore: «Non avendo mai fatto cinema, pensavo fosse normale» dice sorridendo. «In realtà - spiega Torre - l'abbiamo tenuto tanto perchè era bravissimo e noi eravamo increduli. Ci imbarazzava prendere un non attore, ma lui ha battuto tutti». Per Mastandrea, «pur essendo sulla carta un progetto rischioso, gli autori hanno saputo dargli una cifra molto chiara. Per me è uno dei film italiani sulla famiglia più importanti degli ultimi 30 anni, dopo La famiglia di Scola». Alessandra Mastronardi, da napoletana, ritrova nel Natale dei Colardo un po' del suo: «Come loro anche con la mia famiglia, stiamo a tavola per ore... ma non rischiando la vita». Pannofino vive le feste «con grande ansia, anche se alla fine fa tutto mia moglie». Invece Laura Morante ha vissuto la magia del Natale fino all'adolescenza: «Amavo soprattutto il presepe anche, se i miei fratelli portavano il caos spostando le statuine in modo equivoco...». Giallini invece è sempre stato più un fan della Befana: «Quando invece delle calzette di mia madre hanno appeso un calzino di mio padre, ho capito che qualcosa non quadrava».