Si è impossessato di un pezzo unico alla Reggia di Caserta, una piastrella del pavimento di una sala ottocentesca lungo il percorso di visita. Pensava di averla fatta franca, ma dopo un mese è stato rintracciato dai carabinieri, grazie soprattutto ai video delle telecamere, e denunciato per furto di beni culturali. Ed il prezioso oggetto è tornato al Museo Vanvitelliano. La cui direttrice, Tiziana Maffei, invita a non strumentalizzare l’episodio: «L'attenzione, per quanto umanamente possibile nelle condizioni in cui la Reggia vive, è massima».
Il ladro - non si sa ancora se fosse andato a colpo sicuro sapendo della piastrella decoesa, ipotesi probabile vista la circospezione con cui si muoveva, o se sia stato un caso - è un 42enne di Castel Volturno, con piccoli precedenti ma non relativi ai beni culturali. Il furto è avvenuto il 16 marzo scorso, poco dopo le 15, quando il 42enne è arrivato alla Reggia da solo.
Quello che succede dopo è documentato nei video delle telecamere del museo: nell’attraversare la porta d’ingresso che introduce nella sala delle Battaglie, situata nell’ala ottocentesca del palazzo, l’uomo calpesta una mattonella staccata dal pavimento. Si ferma, ci pensa, torna indietro di qualche passo. Poi si abbassa e preleva il prezioso souvenir, nascondendolo in una busta gialla, per poi proseguire la visita.
Alla chiusura del monumento, il coordinatore del servizio di vigilanza si è accorto dell’accaduto ed ha subito avvisato la direttrice Maffei, che a sua volta ha informato il comandante dei carabinieri della compagnia di Caserta, Pietro Tribuzio. I militari sono arrivati sul posto ed hanno effettuato i rilievi, acquisendo le immagini del sistema di videosorveglianza della Reggia. Ed è proprio attraverso i filmati che sono riusciti a risalire all’identikit dell’uomo.
Il quale è stato poi identificato, rintracciato, bloccato e quindi sottoposto a perquisizione domiciliare. Proprio a casa è stata rinvenuta la preziosa piastrella, che il 42enne aveva catalogato e conservato in una busta di plastica, con la scritta «Reggia di Caserta». È probabile che avesse pensato di rivenderla.
Tiziana Maffei spiega che «la Reggia paga ancora lo scotto di decenni di trascuratezza». Ma, con le risorse a disposizione e «nonostante la gravissima carenza di personale amministrativo, tecnico e di vigilanza del museo», le situazioni peggiori «sono state superate. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo lavorato. Stiamo facendo miracoli. Nel caso in cui, come in questo, si muova una mattonella dal pavimento si interviene in giornata, o, se non è possibile, comunque entro la settimana».
«Ma del resto - sottolinea Maffei - un’analisi oggettiva non può non tenere conto che stiamo parlando, solo per il percorso museale degli appartamenti reali, di circa 1 chilometro e 200 metri, 80 stanze, per oltre 10 mila metri quadrati, e di un parco di 123 ettari. Un’area immensa aperta al pubblico. Da vigilare tutti i giorni h24, aperta al pubblico 11 ore al giorno per 6 giorni a settimana, con meno di 90 persone con un’età media molto alta, divise su più turni, anche notturni. La carenza di personale del museo alla Reggia, inferiore di circa il 47% rispetto all’effettiva assegnazione, non può essere risolta, come è noto, in autonomia dalla Reggia di Caserta».
Nel video fornito dai carabinieri il furto ripreso dalle telecamere di videosorveglianza, le dichiarazioni della direttrice Tiziana Maffei e il momento della restituzione della piastrella
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