Lunedì 25 Novembre 2024

Valverde, assalto al postamat con escavatore: furto simile a quelli di Trapani e Marsala

Per le modalità e la spregiudicatezza con i quali i malviventi hanno operato, il furto perpetrato ai danni del postamat di Valverde, in provincia di Catania, somiglia moltissimo a quelli messi in atto tra Marsala, Trapani e Mazara da una banda poi sgominata dalla squadra mobile di Trapani. Una banda bene organizzata e che aveva due ramificazioni a Catania e nel Trapanese. Ancora una volta anche in questo caso ad agire sono stati ladri organizzati di escavatore. Con questo hanno scardinato la struttura che contiene il postamat dell'ufficio postale di Valverde. Un gruppo ben organizzato ha sradicato il postamat di via Vincenzo Bellini, dopo aver bloccato le strade con tre camion per garantirsi la fuga ed agire senza intralcio. Questa volta tutte le operazioni messe in atto dalla banda però sono state videoriprese. Il video che è diventato virale tra social e probabilmente ripreso da un residente della zona, mostra l'intera scena che dura circa due minuti. Anche in questo caso i mezzi pesanti usati per il colpo sono di provenienza furtiva. Il mezzo meccanico in pochi minuti ha distrutto la postazione fissa, tirando fuori la cassa con i contanti dai locali di Poste italiane. Un furgone poi con il retro tagliato su misura e telonato, proprio per agevolare le operazioni di carico, ha ricevuto sul vano posteriore la cassaforte e alla fine è ripartito a gran velocità. Sulla vicenda indagano i carabinieri.

I precedenti in provincia di Trapani

Erano tre gruppi criminali distinti quelli che nel 2019 portarono a termine in provincia di Trapani con grande spregiudicatezza, una serie di rapine ai danni di postazioni Atm di banche e uffici postali. Dopo mesi di indagine il 27 maggio 2021 tra le province di Trapani e Catania fu disarticolata una organizzazione specializzata nei furti attraverso l’utilizzo di escavatori. Diciannove furono le persone indagate, 18 sottoposte a misura cautelare, tra di loro anche una donna. Le indagini accertarono la presenza di una «struttura catanese» e di altri due distinti gruppi: uno con pregiudicati marsalesi, l’altro di trapanesi, che fornivano assistenza logistica e supporto operativo. I malviventi utilizzavano mezzi d’opera, rubati, per scardinare le postazioni bancomat che venivano caricati su altri veicoli pesanti, rubati, portati in luoghi appartati, venivano aperti per estrarne il denaro. Fu sequestrata una bombola con ossigeno per bloccare l’attivazione del meccanismo di macchiatura delle banconote ed un “Jammer” disturbatore di frequenze – da qui il nome dato all’operazione – utilizzato per inibire il funzionamento di cellulari e dispositivi gps durante i colpi. Le successive investigazioni, effettuate attraverso attività tecniche e supportate dagli esiti di accertamenti biologico-forensi su alcuni oggetti rinvenuti e sequestrati in uno degli episodi, permisero di addebitare ai componenti delle tre bande, 5 episodi. Marsala 10 luglio sportello Banca Intesa; Xitta - Trapani 31 agosto, filiale Credito valtellinese; Marsala 3 ottobre e 10 novembre, Banca Toniolo e filiale di Poste Italiane. Il quinto assalto, il 19 febbraio 2020 e solo tentato, riguardava lo sportello Atm del Credito siciliano di Trecastagni.

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