La paura che uno tsunami colpisse la Sicilia dopo il terremoto di questa notte in Turchia è rientrato, come afferma in questo video il capo della protezione civile siciliana Salvo Cocina. Ma l'allerta resta«L’onda di maremoto al largo delle coste turche è stata registrata di 20 centimetri. Ma resta massima attenzione in Sicilia, Calabria ionica, Marche, Abruzzo, Puglia. Le prime misure effettuate lungo le coste ci dicono che il fenomeno è ridotto». I mareografi, però, misurano successive onde, probabilmente causate da ulteriori scosse. Ecco perché la protezione civile continua a invitare i cittadini a non avvicinarsi alla costa. Alle 6,30 era stata fermata a scopo cautelativo la circolazione dei treni in tutta l’Isola, ripresa regolarmente dopo le 7. «Siamo stati raggiunti sia da una telefonata del Dipartimento nazionale che da una mali della protezione civile nazionale, che dava allerta rossa per un terremoto avvenuto alle 2,17 tra Siria e Turchia, un terremoto molto forte, di magnitudo 7,9. Si prevedeva un'onda attorno alle 6,35 in Sicilia», spiega Cocina: «Tutta la costa orientale sarebbe stata investita da questo maremoto. Partendo dall'Eolie, poi Messina, Catania, Siracusa fino all'estremo lembo della nostra Isola, girando poi sul Canale di Sicilia. Quindi – evidenzia Cocina - dopo qualche minuto tramite la sala operativa è stato dato l'allarme ai sindaci che hanno convocato le strutture comunali. L'obiettivo era avvertire la popolazione sita nelle aeree a rischio e le strutture portuali. Il sistema si è immediatamente attivato anche se rimane da perfezionare qualcosa». Si è temuto di dover sospendere la festa di Sant'Agata a Catania. «Il Comune di Catania ha attivato il Coc e si è preparato a far evacuare una zona a rischio prossima al mare. Subito dopo è arrivata la notizia di piccole onde di pochi centimetri in Turchia e non di metri, ma siamo rimasti in allerta anche perché nel frattempo si stava svolgendo la festa di Sant'Agata che avrebbe raggiunto una zona prossima al mare. L'allarme è rientrato. Per noi è stata una grande esercitazione. Ma siamo dispiaciuti per quanto avvenuto in Turchia e in Siria». Cocina ha fatto sapere che è in costante contatto con il dipartimento di protezione civile nazionale.