Domenica 22 Dicembre 2024

Sanità e viaggi della speranza, meno siciliani in altre regioni per le cure

Inversione di tendenza. È questa la sintesi della conferenza stampa sull’analisi della mobilità passiva ospedaliera in Sicilia. I dati dicono che dal 2021 solamente il 7,8 percento dei siciliani ha lasciato l’Isola per farsi curare in altre regioni. Per la prima volta, quindi, la mobilità passiva ospedaliera scende sotto l’8 percento, un segnale - secondo l’assessore alla Salute, Ruggero Razza - che la sanità siciliana è efficiente su ogni aspetto.  Per la Regione si tratta di un risparmio di 50 milioni di euro. Il 62% delle prestazioni rese ai cittadini è stato coperto l'anno scorso dal sistema pubblico, il 30% dal sistema privato. L'analisi della mobilità passiva emerge dal rapporto di Kpmg su dati della Regione Siciliana, presentato a Palazzo Orleans da Razza e dal dirigente generale del dipartimento, Mario La Rocca. "Per la prima volta scendiamo sotto l'8% di mobilità - ha detto Razza - Il pubblico dimostra di fare il proprio mestiere non occupandosi solo attività emergenziali e grazie al contributo del sistema privato, i siciliani ricevono in regione il 92% delle prestazioni". L'assessore ha sottolineato un dato: "Per la prima volta il saldo mobilità va sotto i 180 milioni e non per l'emergenza Covid, ma perché c'è stata la capacità di produrre in Sicilia 43 milioni di euro di prestazioni sanitarie in più: quindi offrire ai siciliani la possibilità di trovare cure nella propria regione. Questo non significa che non ci siano criticità, come liste attese a volte vanno oltre il decoroso". Per Razza "quella di oggi è la fotografia di una programmazione, partita del 2018, che si è data degli obiettivi e che oggi presenta un consuntivo: la Sicilia in questa difficilissima fase ha risparmiato 50 milioni di euro che prima andavano altrove". Meno roseo il panorama se si guarda ad alcuni dettagli. La Sicilia, ad esempio, si riscopre sempre più obesa e aumentano i cittadini che decidono di farsi curare da strutture oltre lo Stretto. "Il problema dell'obesità è il vero elemento di novità di questo rapporto - ha aggiunto Razza -. In passato ai primi posti c'erano altri drg, quello dell'obesità compare adesso". Nel 2021 il 3% degli interventi extra-regionali ha riguardato l'obesità, 710 pazienti in totale. In testa nei "viaggi" fuori dall'Isola ci sono gli interventi di ortopedia e traumatologia (6%), oncoematologia (4%) e protesi vertebrali (4%).

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